Emergenza Covid-19, Medici al prefetto: bisogna tutelare il personale sanitario
Riceviamo e Pubblichiamo lettera indirizzata al Prefetto di Crotone a firma di Martino Barretta e Antonio Aloisio della Federazione Italiana Medici Pediatri di Crotone; Giuseppe Varrina e Piero Vasapollo della Federazione Italiana Medici Medicina Generale di Crotone e Giovanna Vitaliana e Francesco Antonio Santese, Medici di Continuità Assistenziale di Crotone sulla tutela della salute dei medici del territorio che operano in mancanza di DPI:
“Le scriviamo per portarla a conoscenza delle precarie condizioni in cui operano i medici del Crotonese, coinvolti nell’azione di contenimento dell’infezione da Coronavirus, in questo momento di emergenza sanitaria, in cui si assiste ad un incremento dei casi di infezione anche nella nostra provincia.
Nelle Regioni con maggior diffusione dell’infezione il numero dei medici infettati sta diventando significativo e ciò comporta un aggravamento della già difficile attività di assistenza sanitaria. Nel nostro territorio, in cui si opera in condizioni ancor più precarie, questo scenario sarà certamente più grave.
Dobbiamo attivarci per tutelare non solo la salute dei nostri assistiti ma anche quella dei medici che rappresentano una risorsa, in questo momento ancor più indispensabile per il nostro Paese.
“In qualsiasi situazione di emergenza in cui c’è qualcuno da salvare la regola base è non far morire/ferire chi interviene per aiutare”
Bisogna considerare inoltre che i medici stessi, una volta contagiati, possono diventare dei “super diffusori” della malattia stando a stretto contatto con persone vulnerabili.
Questa premessa per portare alla Sua attenzione che nelle scorse settimane sono cadute nel vuoto le numerose richieste fatte dai medici di assistenza primaria alla nostra ASP affinché venissero distribuiti ai medici territoriali, in primis ai Medici di Continuità Assistenziale e anche ai Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di Libera scelta, i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) omologati (mascherine, camici monouso, guanti), al fine di poter continuare ad operare in sicurezza garantendo la tutela della propria salute e quella delle persone assistite.
Persistendo la mancanza di fornitura dei Dispositivi di Protezione individuale, al fine di prevenire danni alla salute degli operatori sanitari del territorio e delle persone assistite, da lunedì 16 marzo ci vedremo costretti ad interrompere l’assistenza ambulatoriale e domiciliare limitandoci al solo triage telefonico.”