Di Iacovo (Confial): “lavoro nero va contrastato, dare aiuti alle imprese regolari”
“Il lavoro nero va contrasto con ogni mezzo perché sottrae risorse pubbliche all’erario che potrebbero essere destinate proprio alla sanità, all’istruzione, alla ricerca, per il contrasto alla povertà".
A dissentire rispetto alle comunicazioni che di recente il Ministro Provenzano avrebbe rilasciato sugli ipotetici sostegni economici al lavoro nero, è il Segretario Generale della Confial nazionale Benedetto Di Iacovo, esperto in materia poiché Presidente della Commissione regionale emersione per il contrasto al lavoro nero ed irregolare della Regione Calabria, ruolo che svolge a titolo gratuito.
“L’economia non osservata - segnala Di Iacovo, in Italia si stima sia intorno ai 210 miliardi di euro, mentre il lavoro irregolare vale 77 miliardi, ossia il 37,3% del totale. Lavoro irregolare che incide per circa il 20 % sul valore aggiunto del settore agricolo. Si tratta di attività economiche non osservate che valgono ingenti, il che sta a significare che circa 90/100 miliardi di tasse l’anno (irpef-iva e oneri previdenziali a vario titolo) vengono sottratte all’erario pubblico".
"Non si tratta di polemiche ma solo di precisare che per come vale nelle priorità di chi si ammala e non trova posto in ospedale, anche per quanto riguarda il sostegno al reddito, ci stanno prima - conclude Di Iacovo - quei lavoratori e quelle imprese che pagano le tasse e che concorrono all’ordinamento statuale e democratico e a rendere il mercato del lavoro legale, regolare e soprattutto sicuro”.