Covid. 4,3 miliardi per famiglie in difficoltà. Conte: da subito buoni spesa e viveri per i più “fragili”
Quattro miliardi e trecento milioni di euro da erogare subito e ai Comuni e - tramite anche le associazione di volontariato e il terzo settore - avviare un “piano” di distribuzione di beni di prima necessità, ma anche una sorta di buoni spesa, ad appannaggio delle famiglie “fragili”, quei cittadini cioè al momento in serie difficoltà nel far fronte alle esigenze primarie, in particolare di generi alimentari ma anche farmaceutici.
Lo ha annunciato stasera il premier Giuseppe Conte, apparso nuovamente in conferenza insieme al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. “Oggi vogliamo dare anche il senso della presenza dello Stato” ha esordito il premier sottolineando come ci siano al momento “tanti cittadini in difficoltà” ed a cui ha voluto assicurare che il Governo “non stia voltando lo sguardo dall’altra parte”.
“Siamo assolutamente consapevoli - ha detto Conte in diretta - che in questo momento ci sono tante persone che soffrono, sono sofferenze psicologiche: ci rendiamo conto che non tutti siamo abituati a stare in casa e limitare gli spostamenti. Ma ci sono anche tante sofferenza materiali”.
Da qui dunque, la decisione di adottare un nuovo Dpcm, un Decreto del Presidente del Consiglio, definito dallo stesso capo del Governo come “di grande urgenza ed impatto” e coinvolgendo comuni e sindaci, quest’ultimi “nostre prime sentinelle, prime antenne delle comunità locali e delle esigenze dei cittadini”, ha sottolineato il premier
La somma sarà quindi e come dicevamo anticipata ai Comuni (si tratta in pratica del 66% del Fondo di solidarietà comunale in scadenza ultima prevista per maggio) e con un’ordinanza della Protezione civile sono stati aggiunti altri 400 milioni, anche questi da distribuire agli ottomila enti locali italiani ma con un vincolo, quello cioè di utilizzarli solo “per le persone che non hanno i soldi per fare la spesa”, ha sbottato Conte.
Il Presidente del Consiglio ha poi spiegato che con queste risorse nasceranno quindi dei buoni spesa ma che si consentirà anche e sempre ai Comuni consegnare direttamente “beni di prima necessità, generi alimentari”.
“Confidiamo già che dall’inizio della settimana prossima - ha aggiunto Conte - i sindaci siano nella condizione … di erogare concretamente questi buoni … o consegnare anche direttamente derrate alimentari alle persone bisognose”.
“Non vogliamo lasciare nessuno solo, abbandonato a se stesso, soprattutto in un momento in cui l’intera comunità nazionale è così sofferente” ha evidenziato ancora il premier, ripetendo che si debba aiutare subito “chi in questo momento è in maggiore difficoltà”
In questo senso Conte ha fatto anche un appello alla Grande Distribuzione affinché possa aggiungere un ulteriore 5 o addirittura 10 per cento di sconto a chi effettuerà gli acquisti con questi buoni.
Intanto, il presidente del Consiglio ha voluto assicurare che si sta lavorando assiduamente con il ministro del lavoro e delle politiche social Nunzia Catalfo e con l’Inps, affinché le risorse già stanziate col decreto Cura-Italia, ovvero i 25 miliardi messi a disposizione dal Governo (QUI), “arrivino subito nelle tasche delle famiglie, delle imprese, dei cittadini”.
Un lavoro difficile questo, ha ribadito il premier spiegando come riguardi una enorme platea, di 11 milioni di persone, ma ha assicurato che si stia facendo di tutto “affinché la burocrazia, ma soprattutto i tempi di quest’ultima siano i più brevi possibili, addirittura azzerati” ha sbottato Conte, così da poter erogare in particolare i vari bonus già previsti (i famosi 600 euro per i liberi professionisti, collaboratori coordinati e continuativi, gli iscritti alla gestione separata dell’Inps, autonomi, commercianti, coltivatori diretti, stagionali, operatori del turismo ecc.), così come la cassa integrazione ordinaria e in deroga per chi ne abbia diritto. Pagamenti che il premier vuole siano formalizzati entro il prossimo 15 di aprile “se possibile anche prima”, ha puntualizzato.
Ha parlato invece di “una risposta concreta” Roberto Gualtieri, ministro dell’economia, e sottolineando che il Governo la stia dando anche “nella consapevolezza che l’erogazione concreta è certa” che “sarà rapida rispetto ai tempi tradizionali” ma, ha puntualizzato “che può lasciare comunque scoperte delle persone” e che è quindi necessario “che nessuno sia lasciato da solo”.
Un lavoro imponente che, come accennavamo, conta per la sua riuscita anche sull’efficienza delle “macchine” comunali d’Italia; su questo una rassicurazione è arrivata da Antonio De Caro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani (che ha avuto un ruolo fondale nell’interlocuzione con il Governo nel mettere a punto questa misura) e che ha garantito: “faremo la nostra parte”.