Botteghe, Lione (Confcommercio): presidi contro spopolamento
"Botteghe alimentari e negozi di vicinato rappresentano dei presidi sociali irrinunciabili e detentori di valori irrinunciabili come il dialogo, la conoscenza, la tradizione, l’esperienza, la professionalità. Lo hanno confermato in questi mesi di emergenza pandemica. Ci auguriamo che consumatori, politica ed istituzioni si ricordino del loro prezioso ruolo una volta superato questo momento."
È quanto dichiara il Presidente della sezione di Cassano Jonio di Confcommercio Domenico Lione sottolineando come sia necessario valorizzare la piccola economia ma soprattutto tutelare queste attività, per mantenere vive le città e tenere in vita quel po’ che ancora rimane nei paesi di provincia.
"In piena emergenza Coronavirus – aggiunge Lione - si è riscoperta l’importanza dei piccoli negozi sotto casa e delle medie strutture. Centri commerciali e ipermercati negli ultimi quindici anni hanno prodotto una strage di piccole botteghe di vicinato, che però in un momento particolare come quello che stiamo vivendo, dovuto anche alle limitazioni negli spostamenti, si sono rivelate essenziali. Una piccola rivincita del piccolo commercio così bistrattato dai governi per poi dare spazio a quella globalizzazione che poi si è visto a cosa ha portato."
"L’avanzata delle grandi catene e dei centri commerciali – prosegue - hanno finito per snaturare i luoghi dell’identità italiana e nulla è stato fatto per sostenere e aiutare il piccolo commercio. Nel nostro Comune dove la crisi del commercio dura ormai da anni, in questo particolare periodo di emergenza, le poche e qualificate attività presenti hanno garantito servizi eccellenti in particolare la consegna a domicilio della spesa alimentare. Abbiamo immediatamente risposto alla chiamata di collaborazione del Sindaco della nostra città Gianni Papasso in merito alle importanti risorse messe in atto per i Buoni Spesa, a cui va dato atto del grande impegno profuso per garantire il controllo del territorio e per il sostegno a quei cittadini che si trovano in situazioni di disagio. Siamo pronti per l’inizio della fase 2 ed a continuare a collaborare con le istituzioni preposte. Ma quando l’incubo sarà passato, quando finalmente questa pandemia sarà debellata, sarebbe cosa buona che le istituzioni si ricordassero con i fatti dell’esistenza di questi piccoli cuori pulsanti da troppo tempo dimenticati e giornalmente alle prese con una burocrazia fiscale da impazzire che spesso li obbliga ad abbassare definitivamente le serrande."
"Perché il negozietto sotto casa – conclude Lione - non è solo un luogo che fa parte del tessuto sociale e quindi un punto di incontro e mantenimento della cultura del territorio e delle proprie radici, ma in momenti di estrema necessità – vedi la quarantena forzata di questi giorni – diviene un presidio irrinunciabile."