Emergenza rifiuti, il “piano” Santelli: un anno e mezzo per risolvere una crisi dalle “ragioni oscure”
“È arrivato il momento di rompere, una volta per tutte, un sistema che non funziona, che produce emergenze cicliche e che comporta un enorme spreco di risorse pubbliche”.
Parola di Jole Santelli. Proprio due giorni fa la governatrice ha emesso un’ordinanza per superare la crisi (QUI) - impropriamente etichettata come “emergenza” - dei rifiuti in Calabria.
Una “piaga” oramai ciclica e che puntuale di ripresenta ogni anno in una regione che, volutamente o meno, mai ha preso soluzioni definitive per porvi un freno.
Problema che i cittadini conoscono bene e che la stessa Santelli ammette che “Va così da circa vent’anni” ma su cui “ora bisogna avere il coraggio di avviare una vera rivoluzione”.
Per la governatrice e per prima cosa, sui rifiuti in Calabria si deve “cambiare approccio e visione: da problema, devono diventare una risorsa per tutto il territorio”.
“È del tutto evidente che - spiega il presidente della Giunta - malgrado un commissariamento durato due decenni e un fiume di soldi pubblici sprecati, il sistema continui a fare acqua da tutte le parti e a determinare emergenze che si ripetono sempre uguali. È altrettanto pacifico, perciò, che devono cambiare le soluzioni, perché quelle adottate finora non hanno funzionato, ma sono state piuttosto un combustibile per alimentare nuove emergenze”.
Per Santelli quindi è necessario “rompere con decisione” questo sistema di emergenza continua e per farlo sarebbe necessario dare vita a una fase di transizione che durerà circa un anno e mezzo; tempo che dovrà servire per dare vita a un nuova impiantistica che tenga conto delle indicazioni dell'Unione europea sull'economia circolare.
IL SISTEMA ALTERNATIVO
La visione della governatrice è quella di produrre meno rifiuti, aumentare il riciclo di quelli urbani e d'imballaggio, disincentivare il ricorso alla discarica e all'incenerimento.
La Regione Calabria, poi, dovrà puntare sulla prevenzione, sul riuso, anche sulla valorizzazione dei rifiuti in quanto “prodotti” in grado di generare ricchezza per il territorio e le comunità.
“È questo il nostro obiettivo a lungo termine: riorganizzare l'intero ciclo dei rifiuti in Calabria” afferma Santelli aggiungendo che per realizzarlo si avrà bisogno di un sistema impiantistico “alternativo e di non perdere altro tempo con soluzioni che si sono rivelate inefficaci e perfino controproducenti”.
"Ovviamente - sottolinea però il presidente della Regione - prima di arrivare al traguardo dobbiamo affrontare, qui e ora, la crisi attuale. L'ultima ordinanza che ho emanato punta perciò sugli impianti pubblici già presenti sul territorio, gli stessi impianti che, per circa vent'anni, sono stati sotto o male utilizzati, per ragioni oscure e mai del tutto chiarite”.
La governatrice sostiene che per superare l’emergenza immediata sia stata scelta dunque la strada delle riattivazione della discarica di San Giovanni in Fiore, dove conferirà l’Ato di Cosenza; di quella di Celico, dove conferirà l’Ato di Catanzaro e Vibo e una parte della Città metropolitana di Reggio Calabria che, inoltre, trasferirà buona parte della sua indifferenziata in Puglia.
Crotone, invece, continuerà a conferire nell’impianto della città.
LA SOLUZIONE DI MEDIO PERIODIO
“Questa - dice Santelli - è la nostra soluzione all'emergenza nel breve periodo” ma quella di medio periodo dovrà prevedere invece la riattivazione delle discariche di Lamezia Terme, Cassano allo Jonio e Melicuccà.
Già stamani i tecnici di Regione, di Arpacal e della Protezione civile saranno nei siti per verificare lo stato degli impianti e individuare le soluzioni utili per una loro riattivazione veloce.
“I dati in nostro possesso - sostiene ancora la governatrice - ci confermano che la messa a regime dei soli impianti di Lamezia e Cassano ci permetterà di superare l'attuale emergenza”.
“Comprendo e sono vicina ai cittadini e ai sindaci costretti a fare i conti con tanti disagi ormai diventati ciclici come l'alternarsi delle stagioni. Questa – aggiunge Santelli – è una sfida per tutta la Calabria, per la Regione, per gli Ato, per le singole comunità”. “Abbiamo le competenze e le risorse per centrare il risultato, ma - conclude il presidente della Giunta - dovremo lavorare seriamente verso l'obiettivo finale, altrimenti tra pochi mesi ci ritroveremo al punto di partenza. Dobbiamo mettere a soqquadro questo sistema perverso. E finalmente crearne un altro: sostenibile per i territori, vantaggioso per le casse pubbliche, al servizio dei cittadini".