Sigilli ai beni di presunto boss reggino della ‘ndrangheta. Sequestri per oltre 1,3 milioni
Sigilli ai beni di un uomo ritenuto esponente della cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti. Questa mattina la divisione anticrimine della Questura di Milano ha eseguito due sequestri patrimoniali a carico di Bartolo Bruzzaniti, per un valore di un milione e 300mila euro.
L’uomo, la cui prima denuncia risale al 1995 quando all’età di 15 anni è stato coinvolto in una sparatoria, si sarebbe affermato nel milanese per l’importazione e lo smistamento di ingenti quantità di cocaina dalla Calabria.
Così nel 2019 le indagini patrimoniali hanno messo in evidenza una disparità tra i redditi denunciati e il suo tenore di vita. Per questo il tribunale di Reggio Calabria ha emesso un decreto di sequestro di beni (QUI) per un valore di circa 3 milioni di euro (tra cui 6 immobili, 3 società ed un autoveicolo, oltre a diversi rapporti di conto corrente bancario).
Le indagini sono proseguite e gli investigatori sono riusciti a individuare altri beni stimati in un milione di euro, sequestrati lo scorso 28 maggio. Il sequestro ha interessato due imprese di costruzione e il patrimonio aziendale, tra cui un veicolo e un bar a Garbagnate Milanese.
Successivamente gli investigatori, dopo aver scoperto che Bruzzaniti avrebbe tentato di nascondere parte del patrimonio aziendale di una delle due imprese, cedendolo a un’altra società a lui stesso riconducibile, ha lo scorso 11 giugno hanno sequestrato la terza società e il patrimonio a essa riconducibile del valore di 300mila euro.