Crotone. Bilancio attività Guardia di finanza, nel 2019 sequestri e 152 indagini
Nel corso dell’anno 2019 le Fiamme Gialle di Crotone hanno eseguito 1355 interventi operativi e portato a termine 152 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.
La portata e l’importanza dei risultati ottenuti sono la conseguenza, oltre che dell’impegno dei Finanzieri pitagorici, della sapiente e instancabile opera di direzione e coordinamento svolta dalla Procura Distrettuale di Catanzaro, dalla Procura della Repubblica di Crotone e dalla Magistratura Contabile.
Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio nazionale su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi.
La lotta all'evasione fiscale è stata condotta mediante 212 interventi tra verifiche e controlli, frutto di un’attenta preventiva e mirata selezione degli obiettivi, basata sull'attività d’intelligence, sul controllo del territorio e sull'utilizzo delle numerose banche dati e applicativi nella disponibilità del Corpo, a seguito dei quali è stata accertata un'evasione delle imposte pari a circa 8 milioni di euro.
Denunciate 50 persone per reati fiscali. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a circa 2.820.000 di euro.
Nel contrasto all’economia sommersa sono stati scoperti 11 soggetti sconosciuti al fisco “evasori totali”, mentre con specifico riferimento allo sfruttamento della manodopera irregolare o “in nero” 17 datori di lavoro sono risultati aver impiegato 25 lavoratori in “nero”. I controlli strumentali sono stati complessivamente 916, registrando circa il 47 % di irregolarità. Nel settore delle accise, sono stati effettuati 18 interventi e sottoposti a sequestro prodotti energetici per un totale di circa 196 tonnellate, mentre i tributi evasi accertati ammontano a circa 220.000 euro.
Nella lotta al gioco ed alle scommesse illegali sono stati effettuati 35 controlli, sottoposti a sequestro di 15 apparecchi terminali, ovvero i totem 21 apparecchi/congegni e verbalizzati 67 soggetti. Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo.
Nell’ambito alla lotta degli illeciti nel settore della spesa pubblica, tra le altre attività della specie, è stato segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti un danno erariale, quantificato in complessivi 1.016.358 di euro, correlato a mirata attività di polizia giudiziaria, attraverso l’espletamento di mirata attività di verifica fiscale a carico dell’Associazione Opus Onlus e dei suoi rappresentanti legali pro-tempore. In merito la Corte dei Conti di Catanzaro ha emesso apposito decreto di sequestro conservativo, nei confronti dei responsabili, fino alla concorrenza della somma di circa 837.000 euro.
Scoperti casi di illegittima percezione o richiesta di finanziamenti (pubblici, comunitari e nazionali) pari a circa 3.500.000 euro e denunciati 8 soggetti. Individuate truffe nel settore previdenziale per oltre 168.000 euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 27 persone.
Nell'ambito dei controlli atti a contrastare l'indebita richiesta o percezione di prestazioni sociali agevolati e indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari, sono stati effettuati 108 interventi, di cui 81 irregolari, con una percentuale di irregolarità oltre l’87%.
Nell’ambito del contrasto alla criminalità organizzata ed economico-finanziaria, la strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese”.
In tale contesto, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Crotone, nel periodo d’interesse ha eseguito, in particolare, 3 importanti operazioni, alcune delle quali avviate in epoche precedente e concluse tra il 2019 e l'inizio del 2020. Di particolare spessore è quella denominata “Malapianta” nel corso della quale sono state tratte in arresto 35 persone, destinatarie di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro a carico di altrettante persone accusate di associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsione, usura, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, reati tutti aggravati dalle modalità mafiose.
I provvedimenti, disposti dalla DDA guidata dal Procuratore Capo Dott. Nicola Gratteri, hanno smantellato la potentissima “locale di ‘ndrangheta di San Leonardo di Cutro”. Le indagini hanno consentito di scoprire l’esistenza di una “locale di ‘ndrangheta” nell’agro di San Leonardo, ricadente nel Comune di Cutro, in provincia di Crotone, facente capo alle famiglie Mannolo, Trapasso e Zoffreo con ramificazioni operative non solo in Calabria ma anche in Puglia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, nonché con proiezioni estere. Sottoposti a sequestro beni mobili ed immobili per un valore complessivo pari a circa 30 milioni di Euro.
Altra importante attività nella lotta alla criminalità organizzata “ndrangheta” è quella denominata operazione “Thomas”, che si è conclusa con l’arresto, in data 15/01/2020, di 3 persone, con l’accusa di associazione di tipo mafioso, estorsione, abuso d’ufficio, traffico di influenze illecite, omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, reati tutti aggravati dalle modalità mafiose, ed il sequestro di beni per oltre 15 milioni di euro, attività eseguita con il supporto del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria su disposizione della Dda di Catanzaro.
Le indagini hanno consentito di asserire come negli anni la locale di ‘ndrangheta capeggiata dal Nicola Grande Aracri, alias “Mano di gomma”, capo della locale di ‘ndrangheta di Cutro e Capo Crimine della Provincia, attualmente detenuto in regime di 41 bis presso la casa circondariale “Opera” di Milano, abbia esercitato la sua influenza sul Comune di Cutro, disponendo della compiacenza di insospettabili professionisti, imprenditori e amministratori locali, gestendo di fatto numerosissimi appalti e traendone diretto e cospicuo giovamento economico.
Nel corso delle indagini sono stati parallelamente svolti accertamenti patrimoniali ed indagini finanziarie nei confronti dei sodali che hanno permesso di certificare le sperequazioni tra i redditi dichiarati ed i patrimoni effettivamente posseduti in relazione alle quali sono state sottoposte a sequestro, in ottica di successiva confisca per sproporzione, 4 attività economiche e relativi compendi aziendali, 83 beni immobili, 16 autovetture, depositi bancari, polizze assicurative, per un valore di oltre 15 milioni di Euro.
Inoltre le Fiamme Gialle crotonesi sono state impegnate nelle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, con il supporto dello Scico Servizio Centrale Investigazioni sulla Criminalità organizzata di Roma, nell’ambito dell’operazione denominata “Genesi” che ha consentito di individuare svariati episodi corruttivi in atti giudiziari. In particolare è stata ricostruita l’esistenza di un sistema corruttivo finalizzato a condizionare processi e sentenze.
Il 15 gennaio 2020 è stato eseguito il provvedimento restrittivo, emesso dal GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della DDA di quel capoluogo, nei confronti di 8 persone fra cui il Presidente di una Sezione della Corte d’Appello di Catanzaro. In materia di riciclaggio sono stati effettuati 3 interventi, con un valore di riciclaggio/autoriciclaggio accertato pari ad oltre 2 milioni di euro, denunciate 10 persone, delle quali 2 arrestate.
Sono stati inoltre fatti accertamenti economico-patrimoniali a carico di condannati ed indiziati di appartenenza ad associazioni mafiose e ai loro prestanome. Effettuati sequestri per oltre 40 milioni di euro ed avanzate proposte di sequestro per un valore di oltre 44 milioni di euro. Effettuata confisca di beni per un valore pari ad oltre 1 milioni di euro.
Scoperti, inoltre, reati di usura che hanno permesso di porre in stato di arresto 7 persone con la proposta di porre sotto sequestro beni per circa 1 milione di euro.
Continua è stata l’azione di contrasto all’abusivismo commerciale. Numerosi sono stati i sequestri di merce contraffatta e la scoperta di operatori commerciali privi di licenze e/o autorizzazioni ad operare nei mercati rionali e nelle fiere. L’azione in tal senso è risultata più incisiva grazie alla collaborazione con la Questura e i Carabinieri di Crotone.
Il controllo del territorio e del mare sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato attraverso un dispositivo d’intervento unitario, che prevede l’integrazione tra le diverse componenti territoriale, investigativa, aeronavale e speciale del Corpo.
Più in generale, nel corso del 2019 i Reparti territoriali e le articolazioni specialistiche del Corpo hanno effettuato 36 interventi riscontrando 39 violazioni, sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria 22 responsabili e verbalizzati 58 soggetti. Inoltre sono state poste sotto sequestro oltre 65 kg di sostanze stupefacenti.
Fondamentale in tal senso il nuovo ruolo di Polizia del mare della componente navale del Corpo del Guardia di Finanza in totale sinergia, peraltro, con le direttive in materia di ordine pubblico emanate dal Questore e concertate con la Prefettura. A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento, destano maggiore preoccupazione.
La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.
Nei primi mesi del 2020, in particolare, dall’inizio della pandemia, i dipendenti Reparti hanno eseguito complessivamente 471 interventi, a fronte dei quali si è proceduto a segnalare 97 soggetti all’ Autorità Giudiziaria nonchè ad elevare n. 60 verbali per altrettante violazioni amministrative.
Inoltre, sono stati sequestrati 2 auto, 4 litri di disinfettante, 127 piante e radici. Infine a seguito di numerose segnalazioni pervenute al servizio di pubblica utilità “117”, è stata individuata 1 unità commerciale utilizzata come laboratorio per la produzione e vendita di prodotto commercializzato come sanificante ma sprovvisto delle prescritte indicazioni ed autorizazioni rilasciate dal Ministero della Salute.
Anche in questo caso si è rivelata premiale la perfetta sinergia con la Questura e l’Arma dei Carabinieri con i quali i Finanzieri di Crotone hanno fatto fronte comune per applicare le norme in materia di contenimento della diffusione del contagio.