Bilancio della Guardia di Finanza di Vibo, nel 2019 175 indagini

Vibo Valentia Cronaca

In occasione del 246° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza le fiamme gialle vibonesi hanno festeggiato la ricorrenza con una sobria cerimonia militare, nel rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza da “Covid-19”, tenuta presso la caserma “G. Vizzari” di Vibo Marina.

Nel corso della celebrazione, alla quale hanno partecipato rappresentanti dei Reparti operanti alla sede ed in provincia, sia del comparto ordinario che aeronavale, e una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia di Vibo Valentia, il Comandante Provinciale, Colonnello Roberto Prosperi, alla presenza, tra gli altri Ufficiali, di Alberto Catone, Comandante del Reparto Operativo Aeronavale, dopo la lettura dei messaggi augurali del Presidente della Repubblica e del Comandante Generale del Corpo, ha rivolto ai presenti il sentito ringraziamento per le attività di servizio quotidianamente svolte a tutela della legalità e della salvaguardia dell’economia sana del territorio, soprattutto in questo momento storico durante il quale la Guardia di Finanza, unitamente alle altre Forze di Polizia, è stata chiamata a concorrere alla tutela degli interessi economici e sociali del Paese ed a contrastare condotte illegali e fraudolente correlate alla crisi provocata dalla pandemia in atto.

È stato quindi fatto il bilancio operativo dell’anno 2019 nel corso del quale la Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha eseguito, tra l’altro, 2.340 interventi operativi e 175 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.

Per contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dall’evasione, dall’elusione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi, l’attività del Corpo, in provincia, si è concretizzata attraverso l’esecuzione di 160 interventi ispettivi recuperando a tassazione oltre 15 milioni di euro di base imponibile netta e circa 3,5 milioni di euro di IVA evasa. Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 50 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente circa 2 milioni di euro di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 55 datori di lavoro per aver impiegato 180 lavoratori in “nero” o irregolari.

Gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecite mediante servizi di prevenzione nelle rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti, nonché attraverso l’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria volte a neutralizzare l’operatività delle organizzazioni criminali operanti nel settore, hanno consentito di sequestrare 54.496 chilogrammi di prodotti energetici (gasolio per autotrazione), cui si aggiunge un consumato in frode di oltre 4.209.732 chilogrammi, mentre l’imposta evasa (ACCISA) è stata quantificata in oltre 3,1 milioni di euro. Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti nel 2019 29 controlli riscontrando 30 violazioni; irrogate sanzioni amministrative per 250.000 euro.

La Guardia di Finanza ha dedicato, nel corso del 2019, 10 Piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

107 sono gli interventi complessivamente svolti, nel 2019, a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 19 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 3 deleghe svolte con la Corte dei conti. Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a circa 2 milioni di euro, mentre si attestano su circa 180.000 euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di persone denunciate pari a 9, oltre 50 persone segnalati per illiceità nel comparto dei Ticket Sanitari. Per quanto concerne gli strumenti finanziari della Politica Agricola Comune e della Politica Comune della Pesca, sono state scoperte, a livello provinciale, indebite percezioni e/o richieste di contributi per circa 250.000 euro, a carico di 4 soggetti, nei confronti dei quali sono stati operati sequestri per circa 230.000 euro.

Sono attività, quelle appena sintetizzate, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per 96.922.261 di euro, a carico di 25 soggetti. Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio a tutela di coloro che hanno reale necessità usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 16 soggetti per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore. Tra questi figurano anche soggetti dediti a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannati in via definitiva.

Sono stati effettuati sequestri di beni per 3,7 milioni di euro e denunciate 27 persone, di cui 13 pubblici ufficiali, per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione, nel cui ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione.

La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza.

Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione sulla conclusione di negozi giuridici da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie, su settori di particolare rilevanza strategica o ancora sul reimpiego di proventi illeciti nei “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici), nonché connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria.

In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo “l’area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico. Questo obiettivo ha visto realizzarsi la sinergica azione del Servizio Centrale I.C.O. con i Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata e con tutti i Reparti territoriali.

L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.

Nel corso del 2019, invece, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 142 persone, ed ammonta ad oltre 12,6 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro operati hanno raggiunto la quota di oltre 20 milioni di euro. Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, conseguenti allo svolgimento di accertamenti nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc.. Al contempo, si è proceduto ad un sistematico ricorso alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali.

Sono stati eseguiti 483 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti è stata sviluppata un’indagine di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 73 persone per il reato di riciclaggio di proventi illeciti riconducibili ad una strutturata organizzazione criminale dedita al narcotraffico internazionale, e la proposta di sequestro per oltre 11,7 milioni di euro. Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati effettuati 4 interventi e deferiti all’A.G. 5 soggetti in relazione a distrazioni di beni ammontanti ad euro 1.126.423.

Tra le attività del Corpo svolte nel 2019 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle - convergenti su 3 Piani operativi - a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore. In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato circa 40 interventi, sottoponendo a sequestro di 129.140 prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri nonché ingenti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere.

Il controllo del territorio, per il contrasto ai traffici illeciti, è stato assicurato attraverso un dispositivo unitario che ha consentito nel 2019, tra l’altro, di scoprire due circoli ricreativi utilizzati per l’effettuazione del gioco d’azzardo e segnalare all’A.G. 21 persone; individuare e sequestrare, a seguito di segnalazioni pervenute dalla Sezione Aerea di Lamezia Terme, unitamente a militari della Stazione Navale di Vibo Valentia e della Sezione Operativa Navale di Roccella Ionica 5 aree adibite alla coltivazione di canapa indiana; arrestare un pluripregiudicato a cui sono state sequestrate 3 pistole, 1 carabina e oltre 100 munizioni di vario calibro. La Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha concorso, tramite l’impiego dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT-P.I.”, alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, in ambito locale, secondo le richieste pervenute dalla locale Autorità di Pubblica Sicurezza; tale impegno concorsuale è stato confermato, altresì, nell’ambito delle recenti direttive emanate dal Ministero dell’Interno per la gestione delle manifestazioni pubbliche e la gestione di eventi di particolare rilevanza.

A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Corpo ha rivolto la propria azione contro tutti quegli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione per la popolazione. Sono migliaia le persone fisiche e le attività produttive, industriali e commerciali controllate in provincia, a partire dallo scorso mese di marzo, per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia da COVID-19: oltre 90 i soggetti denunciati e 253 quelli sanzionati amministrativamente, per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza.

Con riguardo al contrasto all’infiltrazione della Criminalità Organizzata nel tessuto economico del paese, nei primi cinque mesi del 2020 sono stati svolti accertamenti patrimoniali nei confronti di 38 soggetti e proposti, all’Autorità Giudiziaria, sequestri di beni ber oltre 1 milione di euro. Particolare attenzione è rivolta, in questo contesto, a mirate indagini nei confronti di azioni criminali rivolte agli illeciti accaparramenti di attività imprenditoriali, specie nel settore turistico-alberghiero. Incessantemente è continuata la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale, attraverso l’esecuzione di circa 350 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferite alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.

In tale ambito, nella provincia di Vibo Valentia, sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria 5 soggetti per il reato di manovre speculative su merci e sono stati sequestrati, nel corso di 4 interventi, 47.148 dispositivi di protezione individuali (mascherine chirurgiche e FFP2), ulteriori 3.370 mascherine sono state sequestrate per altre fattispecie penalmente rilevanti riscontrate in ulteriori 7 interventi condotti a carico di altrettanti soggetti pur essi deferiti all’A.G. Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologia da COVID-19, la Guardia di Finanza, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio svolgendo tutti servizi disposti dalla locale Autorità di Governo e coordinati dall’Autorità di P.S.