San Lorenzo Bellizzi, nella grotta di Sant’Angelo tracce di insediamenti umani
Risalgono a 14mila anni fa le tracce di insediamenti umani ritrovate nella grotta di Pietra Sant’Angelo. Durante gli scavi nella Grotta di Pietra Sant’Angelo gli archeologi hanno scoperto, all’interno di una nicchia nella roccia, una sepoltura con resti di un inumato conservato in perfetta connessione anatomica.
L’individuo, un maschio di circa 30-35 anni di età, era stato seppellito in una fossetta scavata nella terra con il corpo fortemente contratto, poi ricoperto da un cumulo di pietre. Una datazione radiocarbonica effettuata su un frammento del suo femore ha restituito una data di circa 7000 anni da oggi, collocando l’uomo in piena età neolitica.
Dai recenti scavi sono emersi resti di focolari che avevano ospitato fuochi accessi in un’età molto più antica della sepoltura. Questi, riconoscibili per la presenza di cumuli di cenere e carbone, hanno chiarito che già intorno all’ultima glaciazione la grotta era stata frequentata dall’uomo. Due distinte datazioni radiocarboniche hanno inquadrato altrettanti insediamenti umani nella grotta nel corso del Paleolitico superiore: il più recente collocabile intorno a 11.000 anni fa, il più antico risalente a circa 14.000 anni fa.
Una scoperta, dunque, che per gli archeologi riscriverebbe la storia del territorio, se si tiene conto della datazione dei ritrovamenti. Le scoperte fatte, cui sono correlabili i resti di numerosi manufatti rinvenuti dagli archeologi nel sito (strumenti in pietra e in osso, oggetti in terracotta, avanzi di pasto), fanno della Grotta di Pietra Sant’Angelo un giacimento preistorico di straordinario interesse scientifico, con un potenziale informativo ancora tutto da scoprire, visto che sono stati indagati, finora, solo i livelli superficiali della sequenza stratigrafica.
Le ricerche sono frutto di un accordo di collaborazione tra due studiosi di preistoria, Antonella Minelli e Felice Larocca, rispettivamente afferenti all’Università degli Studi del Molise e all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. L’accordo, sostanziato dall’appoggio fattivo ed economico del Comune di San Lorenzo Bellizzi, e dalla disponibilità del suo sindaco Antonio Cersosimo e di tutta l’Amministrazione, ha portato all’avvio di regolari campagne di scavo iniziate nel 2017. Tali campagne, tuttora in corso, hanno ricevuto recentemente un importante appoggio finanziario da parte del Parco Nazionale del Pollino e della Regione Calabria.
Antonio Cersosimo, sindaco di San Lorenzo Bellizzi, e l’Amministrazione comunale da lui guidata hanno espresso vibrante soddisfazione per le rivoluzionarie scoperte di cui il territorio sito all’interno del Parco Nazionale del Pollino è scrigno: “Abbiamo intuito fin dal primo momento - ha dichiarato il sindaco Cersosimo - che la comunità di San Lorenzo Bellizzi era custode inconsapevole di un luogo in cui sono stati scritti i primi capitoli della storia dell’Uomo. Pertanto abbiamo ritenuto di investire nelle ricerche e ci siamo affiancati a validissimi professionisti e a prestigiose realtà universitarie. Oggi stiamo iniziando a raccogliere i frutti di tanto lavoro i cui effetti si dispiegheranno negli anni a venire.
“San Lorenzo oggi e domani, potrà essere meta di un turismo archeologico, essendo ormai classificato a livello internazionale come un sito di primario interesse. Da parte mia e di tutta l’Amministrazione comunale non possiamo che rinnovare l’impegno a profondere le nostre energie in questo progetto e in tutti quelli che possono valorizzare la nostra terra attribuendole una nuova centralità. Sotto questo profilo acquisisce ancora più importanza la creazione del deposito-laboratorio archeologico che abbiamo inaugurato lo scorso anno, che ci permetterà di studiare e conservare i ritrovamenti di Grotta Pietra Sant’Angelo all’interno del nostro territorio. San Lorenzo continua a crescere, ne siamo fieri”.