Emergenza Covid e sbarchi, Gallo a Pd e M5S: «Lavoriamo insieme per ottenere risposte dal Governo»
«L’arrivo di decine di migranti ammalati di Covid-19 sulle coste calabresi è un’emergenza e come tale va trattata: ci sono vite umane da salvare e nuovi focolai da evitare. Ci auguriamo che Pd e M5S dimostrino responsabilità e si adoperino, insieme a noi, per ottenere risposte concrete da parte del Governo».
Lo dice l’assessore regionale all’agricoltura ed al welfare, Gianluca Gallo, in riferimento alla vicenda dei 70 uomini e donne sbarcati a Roccella Ionica, 26 dei quali risultati positivi al coronavirus.
«Già mesi fa – ricorda Gallo – alcuni studi avevano segnalato la possibilità di un ritorno al Sud del contagio attraverso le rotte delle migrazioni. Insieme al presidente Santelli avevamo lanciato l’allarme, rimanendo inascoltati».
«Oggi, purtroppo, si verifica quanto invano denunciato, - avanza l’assessore - ma a fronte della giusta fermezza del presidente Santelli e della giunta regionale, nonostante l’oggettiva gravità del problema si registra un atteggiamento pilatesco da parte di Pd e M5S, all’opposizione in Calabria ma al Governo a Roma e forse per questo sospesi tra un insostenibile tentativo di addossare alla Regione responsabilità altrui ed un incredibile silenzio nei riguardi dell’Esecutivo Conte, cui sono invece riconducibili sia le competenze in ordine alla tutela dei confini sia quelle legate all’emergenza sanitaria».
«La Calabria non ha bisogno di strumentalizzazioni e silenzi, ma di concretezza. Va salvaguardata la salute pubblica - conclude Gallo - come, del resto, quella dei tanti disperati lasciati liberi di attraversare il Mediterraneo sulle carrette degli scafisti. Per questo confidiamo che da parte di M5S e Pd ci sia spirito di collaborazione e volontà di richiamare al proprio dovere il Governo. Dovessero persistere atteggiamenti diversi, di matrice meramente strumentale, ne prenderemo atto senza sottrarci al ruolo che ci compete, assumendo con urgenza decisioni anche forti, nell’interesse dei calabresi».