Condanne “Riscatto-Mille e una notte”: Sainato soddisfatto per lavoro magistratura
Il Consigliere Regionale Raffaele Sainato si dice soddisfatto per il lavoro condotto dalla Magistratura e dagli inquirenti delle forze dell’Ordine sull’inchiesta “Riscatto - Mille e una notte”(QUI).
Si è infatti concluso davanti al Gup di Reggio Calabria, Tommasina Cotroneo, il rito abbreviato con condanne per complessivi 35 anni di reclusione a sei degli imputati coinvolti dal procedimento.(QUI)
Un risultato, che, sin dall’inizio della prima candidatura, come componente della Giunta Comunale il Consigliere Raffaele Sainato ha perseguito, insieme al Sindaco Giovanni Calabrese ed ai componenti dell’esecutivo locrese.
Un’azione volta a liberare il Cimitero, che come Giunta Comunale sin dal 2013 si era in ogni modo cercato di perseguire, specifica oggi Sainato, ricordando quella che allora il Sindaco definì la: “volgare attività di "vendita" di fiori e lumini in corso nel cimitero comunale”.
Seguì lo scorso agosto l’operazione, dell’arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, coordinata dalla Direzione Distrettuale antimafia, guidata dal Procuratore Giovanni Bombardieri, che portò al fermo indiziario di numerosi esponenti dei clan e delle famiglie Alì e Cordì di Locri. Si trattava di interrompere un vero e proprio sistema che interessava tutte le fasi dell’azione funebre, dal funerale alla concessione dei loculi, sino alla vendita di fiori e lumini. Un sistema, che l’Amministrazione comunale ebbe modo di affrontare con coraggio e determinazione denunziando anche le numerose costruzioni abusive che profanavano il luogo sacro ai defunti. Un risultato perseguito con forza ed unità dall’Amministrazione comunale locrese sino ai giorni più recenti, rimuovendo anche dipendenti comunali che potevano fungere da tramite con le cosche che agivano nel locale cimitero.
“Un’azione, che- sottolinea il Consigliere Regionale Sainato - oggi contribuisce a determinare una nuova immagine per Locri, finalmente libera da una assurda sudditanza al malaffare, che colpiva i cittadini affranti per la perdita dei loro affetti più cari. Un’azione, perseguita come Vicesindaco e come componente della Giunta Comunale per diversi anni, ed ora apprezzata come Consigliere Regionale, che oggi si avvia ad una conclusione giusta, con l’intervento della Magistratura e con i fermi operati, che riportano un’aura di legalità in una Città, che ha ragione di perseguire il bene comune per raggiungere nuovi traguardi di sviluppo. Tutto ciò è un indispensabile percorso di civiltà, - conclude Sainato- in una Calabria che ha il diritto di affrancarsi dalle forze oscure, che sino ad ora ne hanno inficiato ogni progresso sia economico che culturale.”