Inchiesta “Riscatto-Mille e una notte”: 35 anni di carcere per 6 presunti affiliati ai Cordì
Si è concluso davanti al Gup di Reggio Calabria, Tommasina Cotroneo - di recente colpita da un grave atto intimidatorio (QUI) - il rito abbreviato con condanne per complessivi 35 anni di reclusione a sei degli imputati coinvolti nell’inchiesta “Riscatto-Mille e una notte” (QUI).
Le condanne vanno a colpire, con la pena più pesante, Domenico Cordì (a 10 anni e 8 mesi), seguito da Bruno Zucco (8 anni e 4 mesi), Vincenzo Cordì (6 anni); Gianfranco Alì (4 anni e 8 mesi); Antonio Cordì (4 anni); Domenico Schirripa (16 mesi, pena sospesa).
Gli altri 16 soggetti coinvolti nelle indagini saranno invece giudicati con rito ordinario.
L’OPERAZIONE
L’operazione era scaturita dall’accorpamento di tre distinte e convergenti indagini, condotte da un lato dai Carabinieri e dall’altro dalla Guardia di Finanza.
In un primo blitz, eseguito nella notte del 2 agosto dello scorso anno, scattarono le manette per dieci persone, ritenute appunto far capo alla storica cosca locale dei “Cordì” (LEGGI).
A distanza di 20 giorni dalla prima retata, scattò un altro arresto legato ad una serie di sequestri di beni a carico di una quindicina di soggetti ritenuti appartenenti o comunque contigui al clan (QUI).
A tutti gli indagati, a vario titolo, veniva contestata l’associazione di tipo mafioso, l’estorsione, il danneggiamento seguito da incendio, l’illecita concorrenza con minaccia o violenza, la violazione della sorveglianza speciale, la detenzione e porto d’armi, con l’aggravante di aver agito per favorire gli interessi della ‘ndrangheta, appunto lo stesso clan reggino.