Il presunto “boss” col Reddito di Cittadinanza: scattano denuncia e sequestro
Il reddito di cittadinanza lo prendeva anche lui, Angelo Accorinti, nipote di Giuseppe Accorinti, ritenuto al vertice dell’omonima ‘ndrina di Zungri ed hinterland, coinvolto in numerose inchieste.
A scoprirlo sono stato gli uomini della Guardia di Finanza di Vibo Valentia che – coordinati dalla Procura locale - da tempo hanno intensificato proprio i controlli sui sussidi erogati e con lo scopo di evitare che a beneficiarne siano persone che non ne abbiano diritto invece che cittadini effettivamente in condizioni economiche e sociali svantaggiate.
I militari hanno passato al setaccio, dunque, le cosiddette Dichiarazioni Sostitutive Uniche che si presentano al momento della richiesta dell’Rdc.
È così che, quindi, sono arrivati alla “pratica” di Accorindi, che è ritenuto un esponente apicale della ‘ndrangheta vibonese e che secondo gli investigatori, all’atto dell’istanza, non avrebbe comunicato di essere stato colpito da una misura cautelare personale, emessa nell’ambito della maxi operazione Rinascita-Scott (QUI) e che avrebbe dunque beneficiato, dal mese di gennaio scorso, di circa tremila euro di Reddito di cittadinanza.
I finanzieri, pertanto, lo hanno denunciato alla Procura del capoluogo, guidata da Camillo Falvo, che ravvisando gli estremi di reato, ed insieme Sostituto Filomena Aliberti, ha chiesto al Gip l’emissione di un decreto di sequestro preventivo, eseguito oggi, proprio dell’intera somma considerata come un profitto illecito.