Nuovo Dpcm, Confartigiana: “la Calabria è una polveriera pronta ad esplodere”
«"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile", diceva San Francesco D’Assisi. Quell'impossibile che i nostri operatori stanno facendo già da questo inverno, e non di certo grazie ai bonus erogati dallo Stato, ma grazie alla loro forza di volontà, alla costanza e alla determinazione con cui cercano di mantenere in vita le proprie attività, il proprio lavoro, il risultato dei sacrifici di una vita».
A sostenerlo è Innocenza Giannuzzi, presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro, che dopo le nuove disposizioni imposte dal Governo nazionale in materia di prevenzione e contrasto alla diffusione del Covid-19, ha esternato le difficoltà di tutti quei settori che ora si trovano letteralmente in ginocchio: «Il momento non è facile - ha proseguito - la pandemia continua a far da padrona nelle nostre vite, lo spettro del crollo economico avanza e la curva dei contagi invece cresce sempre più. Si è cercato in questi mesi di osservare le regole per arginare il più possibile il virus ma, a quanto sembra, ciò non è bastato, visto che l’emergenza continua a tormentare la popolazione. Ma siamo certi che lo stop forzato di alcune attività possa fermare l’avanzare della pandemia? A tante di loro è stata imposta la chiusura alle 18.00, ma mi chiedo: perché non prima e non dopo? Tante sono le domande che oggi invadono gli operatori commerciali, letteralmente in ginocchio e sofferenti, mentre poi ci sono i trasporti pubblici, che creano situazioni in cui è impossibile mantenere il distanziamento e in cui anche gli eventuali contagi non possono essere tracciati: perché il Governo non ha provveduto all’aumento del numero dei mezzi in questione, prima di pensare alla chiusura di altri esercenti e altri settori? Qui in Calabria la pandemia camminerà a braccetto con la disoccupazione galoppante: la nostra regione è una polveriera pronta ad esplodere e già in epoca pre-Covid non era certamente un territorio forte dal punto di vista economico, ma in questo modo la devastazione è annunciata. Chiediamo che si intervenga prontamente, prima che la situazione possa giungere al punto di non ritorno!».