“Basta chiusura alle attività sportive!”: Carmine Manna chiama a raccolta le associazioni
“Chi fa sport è abituato, per cultura, ad avere cura di sé stesso e degli altri. Non a caso nei circoli l'incidenza del contagio è inesistente. E non possono paragonarci alla movida senza controllo. Basta con questa campagna mediatica. Uniamoci, tutti insieme, contro la chiusura delle nostre attività”. A dichiararlo è Carmine Manna, che si occupa di management di strutture sportive e da anni ormai gestisce gli impianti di Cosenza ed oggi, considerata la situazione allarmante sotto ogni aspetto, chiama a raccolta tutti i proprietari delle strutture e chiunque fa sport nella nostra regione per “uno scatto d’orgoglio”.
Per l’occasione, Carmine Manna annuncia l’apertura di una casella mail ( Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ) attraverso la quale raccogliere proposte e concordare possibili azioni da proporre alle istituzioni.
“È davvero singolare – avanza Manna - questo accanimento mediatico, concettuale, nei confronti dello sport e di chi lo pratica tutti i giorni. In un Paese che al momento sa solo parlare con ansia di nuovo lockdown, dopo aver riaperto le discoteche e le frontiere in estate, senza porre barriere e controlli seri, il problema sembra siano diventate le strutture sportive che sin dalla riapertura si sono impegnate ad adeguarsi ai nuovi provvedimenti. Così dopo la caccia ai runners della prima ondata di Covid, adesso monta quella più sottile della chiusura delle palestre e soprattutto delle attività”.
“Visto che è risaputo quanto lo sport e l’attività motoria rafforzino le nostre difese immunitarie –spiega Manna - muro coadiuvante nella lotta al Covid, questi provvedimenti paiono assurdi. Tanto più se praticato nei centri sportivi che tra maggio e giugno hanno investito tempo, energie e risorse per garantire la sicurezza con tutti i processi di disinfezione e sanificazione dei propri soci, previsti dal protocollo governativo”. Tanto più che, nell’ultima settimana, dopo gli annunci del premier Conte le strutture sono state controllate, e nella stragrande maggioranza dei casi non sono state riscontrate irregolarità.
“I centri sportivi hanno dimostrato di essere in prima linea per la salvaguardia della salute e della sicurezza. Rappresentiamo un comparto che conta in Italia circa 100.000 impianti tra palestre, piscine e campi. Siamo la forza motrice che alimenta il benessere psico-fisico della nostra società, senza distinzione di età o di livello sportivo. Lo sport, anche quello di contatto, secondo il Dpcm, può quindi essere praticato in tutte le strutture. Fermarlo sarebbe un fallimento e una perdita di valori per i cittadini”, la chiosa di Carmine Manna.
Chi risponderà all’appello?