Covid e nuovo Dpcm, OpenCalabria: a rischio 26mila occupati della ristorazione
I livelli occupazionali del settore ristorazione rischiano di subire una contrazione anche in presenza di un’immediata erogazione di aiuti pubblici.
È l’allarme lanciato da OpenCalabria, portale di divulgazione economica dedicato alla predisposizione di studi di economia regionale e all’elaborazione di proposte di sviluppo locale.
Secondo le stime Istat, gli occupati (valori medi annui) nel settore calabrese dei servizi di ristorazione sono pari nel 2018 a 25066, di cui 14561 nei ristoranti, 1713 nel settore del catering e poco meno di 8800 nei bar.
In Calabria, le imprese attive sono poco meno 11mila (il 3,2% del dato nazionale), di cui il 71% è costituito sotto forma ditta individuale (contro il dato medio nazionale del 50,2%), mentre le società di capitale rappresentano il 13% del totale regionale e le società di persona il 16%.
Quasi il 20% delle imprese calabresi è gestito da giovani (under 35). Si tratta di un valore 5 punti percentuale superiore alla media nazionale (14,4%). I bar calabresi interessati al nuovo provvedimento del governo Conte sono 4550 (il 3,3% del totale nazionale), mentre i ristoranti sono 6200.
Il mantenimento dei livelli occupazionali nel mese di novembre 2020, per il portale, sarà possibile solo se le risorse pubbliche erogate a favore delle singole attività saranno tali da compensare i “nuovi” mancati incassi dovuti al semi-lockdown che fissa alle ore 18:00 la chiusura degli esercizi.