Conferenza Sindaci del Cosentino: “Altro che zona rossa, serve piano di guerra”
Non “restrizioni beffarde” ma un “piano di guerra per la sanità” calabrese. Su questi punti si è basata la Conferenza dei Sindaci della Provincia di Cosenza svoltasi nella giornata di ieri, 4 novembre, durante la quale i primi cittadini hanno scritto al Presidente del Consiglio ed al Ministro della Salute per contestare la decisione di includere la Calabria tra le zone rosse.
“L’economia dei nostri centri urbani si basa prevalentemente sul piccolo e medio commercio, in cui è facile far rispettare le norme del distanziamento, ed è proprio quel piccolo e medio commercio che sarà fortemente penalizzato da questa misura seriamente irresponsabile, senza il respiro di una economia dinamica come quella di altre regioni”, scrive Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano e Presidente della conferenza, ribadendo che la Calabria “non è caratterizzata da luoghi di grande assembramento”.
Gli stessi sindaci si sono poi soffermati sulla condizione della sanità regionale, considerata invariata rispetto a marzo se non addirittura peggiorata, ribadendo la necessità di “un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale medico e paramedico, non solo per allestire i poli covid, ma anche per rendere efficienti le organizzazioni degli altri reparti e per implementare un servizio territoriale in grandissima difficoltà e che potrebbe risultare determinante nella gestione della pandemia”.
“La vera zona rossa in Calabria è la sanità” concludono i sindaci nella loro lettera, affermando che sarebbe la decisione basata su criteri numerici è “un errore politico grave”, in quanto non rispecchia la realtà regionale.