Cotticelli si difende. Si scusa da Giletti: “Non so cosa mi sia successo, piano Covid l’ho fatto”
Continua il “tram tram” televisivo dell’ex commissario ad Acta della Sanità Calabrese, Saverio Cotticelli, che dalla figuraccia nel corso dell’intervista nella trasmissione Titolo V (QUI), dopo un mea culpa e le dimissioni, passa a Non è L'Arena di Massimo Giletti dove ammette di non essersi riconosciuto nel confronto con il giornalista Walter Molino e arriva a dichiarare “Non connettevo. Il piano anti Covid l’ho fatto io. Io non so cosa sia successo… Sto indagando con un medico”.
Quasi in lacrime davanti al conduttore di La7 e a milioni di telespettatori il generale dei carabinieri lascia immaginare che dietro la “tempesta” che lo ha travolto ci sia stato forse un complotto e dichiara: “Quella intervista è stata preceduta da attacchi anche istituzionali. E quando tocchi certi interessi devi essere eliminato”.
Cotticelli racconta che dopo l’intervista “shock” ha trascorso una notte terribile: “Ero in stato confusionale, ho vomitato… Non so se mi hanno drogato, non lo posso sapere, so solo che non ero lucido e non stavo bene” e poi ammette: “Io stesso mi sono vergognato e mi sono immediatamente dimesso”.
Alla chiusura del confronto con Giletti, l’ex commissario alla sanità - con voce tremante - si è rivolto ai calabresi dicendo: “Chiedo scusa” ed ha motivato: “perché non ho raggiunto i risultati che avrei voluto. Ma ho dato tutto me stesso, con onestà e impegno, perché io amo la Calabria”.