Giannuzzi a Cotticelli: “facile usare la parola mafia e non ammettere proprie negligenze”

Calabria Attualità
Cotticelli e Giannuzzi

“Un’altra terribile pagina della storia della nostra regione è stata scritta ieri sera, nel programma televisivo “Non è L’Arena”, condotto da Massimo Giletti(QUI). Dopo la clamorosa intervista che è stata seguita dalle immediate dimissioni del generale Saverio Cotticelli dall’incarico di commissario ad acta della Sanità calabrese, quest’ultimo ha deciso di raccontare la sua verità durante un’ospitata che definire “imbarazzante” è dire poco.” A dichiararlo noto è Innocenza Giannuzzi, Presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro, che aggiunge: “L’ex generale dell’Arma si è presentato in studio con un copione mal scritto che ha solo creato ulteriore sgomento e profonda rabbia nel nostro popolo.”

“Ancora una volta la Calabria terra di nessuno,- avanza Innocenza Giannuzzi - terra di improvvisazione, di incapacità e di approssimazione. È stato tanto criticato il video di Muccino per le bretelle e la coppola, ma ci rediamo conto di che messaggio è passato ieri sera? Di che terribile disegno della Calabria è stato tracciato in diretta nazionale? La Calabria terra di ‘ndrangheta, in cui sopravvivi solo se ti chiudi in clausura, una Calabria di cui aver paura. Ma ci rendiamo conto di che danno all’immagine è stato arrecato alla nostra regione? Le Calabria è esattamente uguale a tutte le altre regioni e, sì, anche qui abbiamo il malaffare, così come esiste nel resto del mondo. Ma è troppo facile usare la parola “mafia” per non ammettere le proprie negligenze, per lavarsi la coscienza e tentare di camuffare ciò che doveva essere fatto e invece è stato omesso. Abbiamo idea di che danno sia stato arrecato al nostro turismo, alle nostre imprese, alla nostra società e ai nostri giovani con quelle parole? L’ennesimo, del resto, che accompagna la beffa “di chi continua a ridicolizzarci. Chi dobbiamo ringraziare? La lista è lunga e nessuno è esonerato!

“Ieri sera si è parlato di numeri, di costi ridotti, sì, ma sulle spalle di servizi sanitari portati al minimo. Perché tanto l’importante era conseguire i risultati,- sostiene la Presidente di Confartigianato - non garantire il diritto alla salute sancito peraltro dalla costituzione. Siamo “zona rossa” per l’incapacità di attuare un piano anti-Covid! Stiamo pagando le responsabilità di un sistema che si incarta su se stesso, non chiaro e incapace di connettersi tra i vari livelli amministrativi. Paghiamo ora e pagheremo ancora in futuro, viste le premesse. Ma la Calabria non è quella descritta ieri da Cotticelli, la Calabria è ben altro e ha bisogno di ben altro!”

“Ora basta essere considerati marginalmente – conclude - e solo perché apparteniamo alla stessa cartina geografica del nostro Paese. Abbiamo urgente bisogno di interventi adesso, abbiamo bisogno di rialzarci, di responsabilità, efficienza, efficacia delle azioni, verità e trasparenza. Abbiamo bisogno di qualcuno che si batta con passione e con abnegazione per salvare la nostra terra!”

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