Covid. Bufera attorno a Cotticelli per la sua “svista” | LE REAZIONI
È bufera in Calabria per la “svista” del Commissario alla sanità calabrese, il generale dei carabinieri Saverio Cotticelli, per la programmazione del Piano operativo Covid. Il commissario si sarebbe reso conto che era compito suo redigere il piano solo ieri nel bel mezzo di un intervista del giornalista di Rai 3 Walter Molino, nella trasmissione Titolo V (QUI).
LE REAZIONI
MAGORNO: "HA IL DOVERE DI DIMETTERSI SUBITO"
"L'intervista del Commissario Cotticelli ha dell'incredibile. Non ci sono parole per definire una situazione che ha come vittime innocenti i cittadini calabresi costretti a vivere la sofferenza della zona rossa. Il Generale Cotticelli ha il dovere di dimettersi immediatamente senza aspettare di essere rimosso dal Governo che deve, invece, nominare, senza perdere tempo, un nuovo Commissario in grado di realizzare quell'accelerata necessaria per affrontare al meglio questa seconda ondata di contagi Covid". Così in una nota il Senatore, Ernesto Magorno.
SACCOMANNO (LEGA): “RESPONSABILE DELL’ATTUALE SITUAZIONE DI DISASTRO”
“L’intervista del Commissario alla sanità Saverio Cotticelli su RAI 3, nella puntata Titolo Quinto”, ha comprovato, se ve ne fosse bisogno, la completa inadeguatezza di costui a ricoprire il ruolo affidato circa 2 anni orsono e la sua esclusiva responsabilità per l’attuale disastro, in relazione anche alle strutture per l’emergenza COVID19. L’incertezza nelle risposte e la mancata conoscenza della reale situazione ospedaliera calabrese ha dimostrato che nessun intervento dovuto è stato eseguito e che le strutture sono rimaste come erano prima dell’emergenza sanitaria o, forse, anche peggio. Una pesante serie di omissioni che hanno portato alla costituzione della “zona rossa” in Calabria per l’inaffidabilità del sistema sanitario. E di tale intollerabile e pericolosa situazione l’unico responsabile è, certamente, Cotticelli e quelli che lo hanno mandato in Calabria per distruggere un sistema già in grande difficoltà. Il non aver predisposto il piano COVID19 e il non aver attuato le direttive per la creazione di nuove terapie intensive, oltre alla mancata assunzione di nuovo personale, sono elementi gravissimi che devono, naturalmente, fare riflettere e che rischiano conseguentemente di collassare ulteriormente il sistema e non consentire cure e terapie adeguate. I reparti sono al collasso e le persone non hanno più dove andare. Nel mentre, gli operatori sanitari non riescono più a gestire tanti malati che spesso dormono per terra o vengono parcheggiati sulle sedie in attesa che si liberi qualche posto per il dovuto ricovero. Situazione pesantissima che rischia di aggravare il pericolo esistente della pandemia con evidenti impedimenti a somministrare adeguate cure ai malati. Se a questi inspiegabili ritardi si aggiunge la non possibilità di fornire servizi adeguati ai malati cardiologici e oncologici, il quadro è completo: un disastro annunciato per il quale nessuno può voltarsi dall’altra parte. Se vi sono omissioni o negligenze, per come denunciato, bisogna procedere sia con una dovuta indagine da parte della Magistratura e sia con immediati provvedimenti da parre del Governo, che prima di tutto deve caricarsi i deficit di bilancio causato da un fallimentare commissariamento che dura da oltre 10 anni. Ma, nell’immediatezza ora bisogna correre per cercare di riparare ai danni causati e creare una struttura adeguata e composta da esperti calabresi, con la condivisione del territorio, che possa dare immediate risposte alla esistente emergenza. Non servono generali e luminari, ma persone umili e preparate che tengano alla propria terra e alle proprie comunità e che con dignità ed autorevolezza restituiscano ai calabresi il maltolto di decenni di scelte scellerate e clientelari.” È quanto dichiara in una nota Giacomo Francesco Saccomanno, Capogruppo Consiliare della Lega di Rosarno.
SANITÀ, CAVALLARO (CISAL): “SI DIMETTA SUBITO”
“Per quanto tempo ancora i calabresi dovranno continuare ad essere presi in giro? È inaccettabile, e offensivo dell'intelligenza di due milioni di cittadini, che il commissario alla sanità nominato dal Governo non sappia neppure quali siano i suoi compiti”. È quanto afferma in una nota il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, commentando il servizio giornalistico della trasmissione di Rai3 ‘Titolo V’ in cui - continua la nota - “il commissario Saverio Cotticelli ha scoperto solo durante l'intervista di dover redigere il piano Covid. Una sanità allo sbando - aggiunge Cavallaro - che più di 10 anni di gestione commissariale non sono riusciti a risolvere. Un debito di oltre 160 milioni e Cotticelli cosa fa? Aspetta i giornalisti per scoprire per cosa è pagato. Ecco perché i calabresi, in piena emergenza sanitaria, non hanno un piano Covid ed oggi subiscono le restrizioni della ‘zona rossa’ con tutto quanto ne consegue in termini sociali ed economici oltrechè sanitari ovviamente. L’unica azione accettabile - conclude Cavallaro - è che Cotticelli si dimetta immediatamente. Oggi stesso. Ma è chiaro che quanto emerso ieri non sia imputabile al solo Cotticelli ma ovviamente anche a tutta la classe politica nazionale e regionale che da una parte ha lo scelto e gli ha rinnovato la fiducia e dall’altra ha mancato di verificare l’azione del suo operato".
VONO (IV): “DICHIARAZIONI DIMOSTRANO FALLIMENTO SISTEMA”
“Ancora una volta si grida alla cacciata del commissario attuale come fu fatto con Scura senza che nessuno richieda mai le responsabilità: è dalla stesura del primo decreto Calabria (che non ho condiviso) che lotto per questo. Non mi sorprendono le dichiarazioni del commissario alla sanità calabrese che dimostrano nei fatti un fallimento di questo sistema che, a parte rare eccezioni, è sempre stato determinato dalla "moda politica del momento" senza valutare competenze e capacità di gestione e organizzazione in materia sanitaria necessarie a svolgere adeguatamente il ruolo assegnato. Anche il nuovo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri indica la nomina semplicemente di un "commissario ad acta" senza definire qualifiche, competenze, responsabilità e adeguatezza del ruolo. Da sempre ho criticato le scelte e lavorato per far valere le potenzialità della sanità/salute calabrese mediando personalmente un sistema di comunicazioni tra commissariamento e Regione per ottenere risultati tangibili. È ora che i calabresi decidano con forza le sorti della sanità territoriale quale diritto fondamentale garantito dalla Costituzione. Continuerò a discutere con il Governo perché non venga mai abbassata la guardia nei confronti della Calabria. Se commissariamento deve essere, che il ruolo sia affidato ad un calabrese competente e qualificato, come tanti ce ne sono in Calabria, in Italia e nel mondo, per ristabilire gli equilibri dei servizi essenziali per i cittadini.” Cosi’ la senatrice di Italia Viva Silvia Vono.
PARIS: “GOVERNO DEVE FARE UN MEA CULPA E SANARE”
“La Calabria è commissariata, per quanto riguarda la gestione della sanità, da quasi 11 anni e a guidare la struttura commissariale è stato scelto Saverio Cotticelli, nominato dal Primo Governo Conte un paio di anni fa. L’intervista al Commissario ad acta alle telecamere di Titolo V,mostra inevitabilmente l’inadeguatezza di un sistema che avrebbe dovuto fare molto di più per la sanità calabrese. L’ex generare dei carabinieri in pensione, sapeva l’importanza dell’incarico che andava a gestire e che nelle sue scelte sarebbe stata coinvolta un’intera comunità già messa a dura prova negli anni passati e ora, in ginocchio dalla pandemia del Covid-19. Il sistema sanitario calabrese, purtroppo, è allo sfascio e occorre portarlo alla normalità visto che fa acqua da tutte le parti. Il Governo nazionale deve fare un “mea culpa” e iniziare a sanare tutte quelle situazioni che hanno portato oggi, alla rottura di un equilibrio che nega il diritto alla salute alla nostra comunità. Non ci dimentichiamo che il Consiglio dei Ministri lo scorso 15 Luglio, ha prorogato anche il commissariamento per mafia dell'azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria mettendo al timone dell’Asp i commissari per altri sei mesi a partire da Settembre. A causa del Covid-19, i calabresi stanno pagando a caro prezzo la chiusura dei loro esercizi commerciali e l’inserimento della Regione tra le “zone rosse” colpisce maggiormente i commercianti, i quali, con enormi sacrifici, si sono adeguati alle regole anti Covid imposte durante la prima ondata di pandemia. Certo, dispiace che l’Amministrazione comunale abbia scaricato come è suo solito fare, la responsabilità di questa situazione alla Regione pur sapendo come stanno realmente le cose e conoscendo la storia e la precarietà dei sistemi sanitari del Sud. In questo delicato momento, dovremmo essere tutti uniti verso un unico obiettivo: il bene comune e non pensare a far emergere il colore della propria maglia divulgando bugie o indignandosi solo per attirare il favore dell’opinione pubblica. E’ giusto ricordare che chi ha amministrato negli ultimi 5 anni la Regione Calabria aveva il dovere di controllare la situazione degli ospedali e della sanità calabrese e, nel corso di quel lungo periodo, tutti gli indicatori di qualità dell’assistenza sanitaria sono peggiorati”. Lo dichiara in una nota l’Onorevole e consigliere Regionele, Nicola Paris.
LIRANGI (FDI): “CONTRO LA CALABRIA UN CRIMINE, COTTICELLI SI DIMETTA”
Per il Coordinatore provinciale di Fratelli D’Italia-Cosenza “Emerge la verità sulle irresponsabilità e i ritardi del Piano covid che coinvolgono anche il ministro Speranza e che pagheranno tuti i calabresi”.
“L’imbarazzante e tragicomica intervista del Commissario alla sanità, Saverio Cotticelli, fa emergere in tutta evidenza la verità sull’assenza del Piano covid regionale. Scopre in diretta tv che è totalmente ignaro del suo ruolo e per questo deve dimettersi immediatamente. Questa irresponsabilità riguarda lo stesso Ministro Speranza che dovrebbe trarne le dovute conclusioni”.
“I calabresi subiscono anche questa colossale umiliazione sperando che qualcuno paghi per le sofferenze che vengono inflitte” dice senza mezzi termini Luigi Lirangi, Coordinatore provinciale di Fratelli D’Italia-Cosenza, che insieme a tutto il coordinamento provinciale del partito chiude una rivoluzione della gestione commissariale della sanità calabrese “abbandonata completamente al suo destino, come la stessa compianta Presidente Santelli aveva segnalato al Ministero della salute”.
“Nonostante ciò – evidenzia Lirangi – la Calabria ha saputo tenere sotto controllo il contagio e ora viene costretta a subire le disastrose restrizioni da zona rossa perché Commissario e Ministero non hanno svolto per tempo il loro compito nella predisposizione del piano operativo covid”.
“Quanto sta accadendo – prosegue Lirangi – va ben oltre il senso di punizione politica della Calabria da parte del Governo centrale, ma richiama un gravissimo inadempimento delle funzioni di Governo basate su in competenza e sul tentativo di attribuire ai calabresi la colpa delle loro scelte politiche e amministrative. Non siamo più al tempo delle divisioni tra fazioni – aggiunge – ma la nostra protesta ci unisce indistintamente tutti per il diritto alla salute che ci viene negato, così come ci vengono negate le minime prospettive di progresso economico”.
“Rispetteremo le restrizioni per tutelare noi stessi – conclude Lirangi – ma non arretreremo di un centimetro contro il Decreto Calabria che è un nuovo tentativo di mettere le mani sulla nostra sanità”.
CUZZUPI (UGL): “ADESSO BASTA, L’INDIGNAZIONE È PARI SOLO AL VOLTASTOMACO!”
“Non ci sono mezzi termini da usare. Quel che è venuto fuori dall’intervista a Saverio Cotticelli nella trasmissione televisiva “Titolo Quinto” dell’altra sera non è solo un qualcosa che indigna profondamente ma accende rabbia e ripugnanza verso chi con una criminale superficialità ha offeso e offende tutt’ora la terra e la gente calabrese.”
Questa la prima reazione del Segretario Generale UGL Calabria, Ornella Cuzzupi, alla visione dell’intervista, imbarazzante e inconcepibile, fatta al Commissario per la Sanità in Calabria, Saverio Cotticelli, dove si evidenzia l’assoluta impreparazione del vertice sanitario accompagnato da una totale confusione sul “chi deve fare cosa”!
“Questa è la prova – continua Cuzzupi – che la nostra terra è considerata qualcosa di secondario e poco rilevante. L’assoluta sprovvedutezza del vertice della Sanità in questo momento è la più grave delle sconfitte per lo Stato ed è l’emblema di quanto la gente calabrese non sia per nulla considerata. Qui si tratta di vita o di morte e, dobbiamo prenderne atto, si è del tutto impreparati all’evenienza. Donne, uomini, bambini che lottano ogni giorno per tirare avanti che, persino nell’aspetto più delicato di questi decenni: il Covid19, appaiono abbandonati a se stessi.”
Ma il grido di allarme e di dolore di Ornella Cuzzupi per la sua terra non si ferma all’indignazione: “Basta! È il momento in cui le forze sane, pulite, vere del territorio facciano sentire la propria voce. Noi dell’UGL Calabria, in prima persona chi parla, chiediamo un urgente incontro con la Presidenza della Regione al fine di aver chiara la reale situazione sanitaria e individuare tutte le iniziative necessarie ed opportune a difesa della salute pubblica e della nostra gente. Nel contempo ci rivolgiamo al Ministro Speranza per chieder conto di quanto succede e sapere in che modo si intende portare aventi il piano necessario per salvaguardare la Calabria. Noi le idee chiare le abbiamo e siamo pronti a rimboccarci le maniche per la nostra terra!”
GIANNUZZI (CONFARTIGIANATO): «COTTICELLI? NON DEVE SOLO DIMETTERSI, MA ANCHE PAGARE I DANNI CAUSATI ALLA CALABRIA!»
“Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli che osservano senza fare nulla”. (Albert Eistein)
Noi calabresi, ormai stanchi, al secondo giorno di un nuovo lockdown evitabilissimo, pretendiamo che siano presi provvedimenti dinnanzi alle incapacità del Commissaro Cotticelli. Pretendiamo che sia immediatamente sollevato dal suo incarico di commissario ad adacta della Sanità calabrese e con lui tutti coloro che in questo arco temporale, pur sapendo, non hanno fatto nulla per evitare un disastro annunciato già da tempo e confermato nel dpcm del 4 novembre.” È quanto riporta in una nota Innocenza Giannuzzi, Presidente Confartigianato Turismo Catanzaro.
“Non è concepibile né accettabile – avanza - che, pur essendo ben a conoscenza dell’assenza di un “Piano Covid”, si sia giocato a scarica barile, deridendo tutti noi calabresi. La burocrazia è il male dell’Italia, ma con essa viaggiano l’incompetenza e l’improvvisazione. E noi non siamo più disposti ad accettare e subire alcun tipo di negligenza!”
“Abbiamo affrontato, come il resto d’Italia, gli immensi sacrifici necessari nella prima ondata di questa terribile pandemia, - precisa Innocenza Giannuzzi - lo abbiamo fatto per il bene nostro e per il bene di tutti, ma non siamo più disposti a stare al gioco di qualcuno che ci ride alle spalle, perché significherebbe distruggere definitivamente la nostra tenuta sociale, le nostre imprese, le nostre famiglie… il tutto per la superficialità degli uomini messi a gestire la nostra sanità con il Decreto Sanità (del governo gialloverde) e di nuovo assurdamente nominate poi dal governo giallorosso.”
“Un “Piano Covid” non si prepara in un giorno, - sostiene la Presidente Confartigianato Turismo Catanzaro - le terapie intensive non si allestiscono in 48 ore, non si gioca con la vita di una regione, ma è questo che è stato fatto. Ognuno ora si deve prendere le proprie responsabilità, che sia il governo centrale, così come quello regionale: oggi noi calabresi non abbiamo più solo paura, ma anche rabbia. La politica deve essere al servizio dei cittadini e non il contrario! La politica ha il diritto di tutelarli i cittadini, non può avere come unico scopo l’intascare lo stipendio a fine mese. Le parole di Cotticelli rilasciate alla trasmissione televisiva “Titolo V” di Rai 3, i ritardi di Arcuri e di Belcastro non devono rimanere impuniti: noi calabresi non accettiamo più di essere agnelli sacrificali, immolati all’incapacità di questi super manager! Dimissioni per tutti loro? Prima di tutto! Ma non solo: spetta a loro adesso pagare i danni che hanno causato alla Calabria come “zona rossa”. Devono essere loro – conclude - a pagare i danni causati alla sanità, ai malati, ai morti di Covid nella nostra regione, alle aziende, agli imprenditori e ai lavoratori tutti che si trovano in ginocchio a causa delle loro incapacità!”.
WANDA FERRO (FDI) AD OMNIBUS: "CI ASPETTIAMO LE IMMEDIATE DIMISSIONI DEL COMMISSARIO COTTICELLI"
“Ci aspettiamo le immediate dimissioni del generale Cotticelli. Ciò che emerge dalla sua intervista rappresenta davvero una pagina buia della gestione della sanità calabrese”. E’ quanto ha affermato il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, intervenuta questa mattina nel corso della trasmissione Omnibus su La7. Nel corso della trasmissione condotta da Flavia Fratello, Wanda Ferro ha contestato la decisione del governo di dichiarare la Calabria zona rossa, e ha rimarcato i ritardi e le gravi responsabilità del governo nella definizione del piano anticovid in Calabria, emersi anche da un’intervista, andata in onda nel corso della trasmissione di Rai Tre “Titolo V”, al commissario alla sanità Saverio Cotticelli, nominato dal ministro Grillo durante il primo governo Conte e confermato dal ministro Speranza.
“Il governo - ha detto Wanda Ferro - aveva probabilmente la necessità di giustificare l’adozione del nuovo Decreto Calabria, con cui ha deciso di accentrare ancor di più la gestione della sanità calabrese, in maniera degna di un regime. I risultati disastrosi del commissariamento governativo sono sotto gli occhi di tutti. Altrettanto gravi sono le responsabilità del commissario Arcuri, che avrebbe dovuto attuare il piano covid di riordino della rete ospedaliera insieme ai commissari delle aziende. L’Italia intera ha ora ben chiare le responsabilità, che non abbiamo mai smesso di denunciare, sullo stato della sanità in Calabria”.
DI NATALE: "COTTICELLI VADA VIA, RESTITUISCA LO STIPENDIO E LO DEVOLVA PER L'EMERGENZA COVID"
“Le dichiarazioni di Cotticelli sono di una gravità inaudita. Una vergognosa ammissione di responsabilità che però non esenta da colpe chi doveva vigilare e non l’ha fatto”. È quanto esprime Graziano Di Natale, segretario - questore dell’Assemblea regionale, rammaricato nei confronti di tutti i cittadini Calabresi.
“Nei giorni scorsi - afferma- ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica di COSENZA perché si accertino le responsabilità di chi doveva fare e non ha fatto.”
Il Consigliere di “Io resto in Calabria” non distoglie l’attenzione sul fallimento della gestione del sistema sanitario Calabrese che sta attanagliando l’intera Regione, ma soprattutto tutti i cittadini onesti. Da ciò il suo rammarico: “Nessuno l’ha voluto firmare nonostante il mio pubblico appello. Ci sono responsabilità precise che hanno nome e cognome. Uno di questi è Cotticelli. Ora - incalza Di Natale- si dimetta e restituisca lo stipendio e lo devolva per l’emergenza Covid-19. È impensabile ciò che stiamo vivendo in un momento così delicato. I Calabresi non meritano di essere trattati così.
Le mie denunce - conclude- seppur non supportate da coloro i quali rappresentano il nostro territorio in Parlamento, rappresentano i cittadini che oggi, ancor di più, si vedono calpestati i propri diritti, uno fra tutti, il diritto alla SALUTE”.
BRUNO BOSSIO (PD): "AGIRE IN FRETTA, SUBITO NUOVO COMMISSARIO"
"L'era di Cotticelli è finita nel peggiore dei modi, il Governo è in procinto di nominare un nuovo commissario alla Salute e la Calabria è in zona rossa". Ad affermarlo è la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, che aggiunge: "Le ultime 48 ore sono state ad alta tensione per la Calabria, con un rapido evolversi della situazione tale da richiedere un approfondimento e una ricostruzione puntuale di cause ed effetti. Da 11 anni sono all’opposizione dei commissari di governo: prima contro Scopelliti, poi contro Scura, e infine contro Cotticelli. La sua disinvolta ammissione di incompetenza davanti alle telecamere non mi ha lasciato dunque per nulla sorpresa".
"In questi anni - prosegue la deputata - il governo nazionale ha delegato personaggi evidentemente inadeguati a gestire il sistema sanitario regionale senza fare un monitoraggio e una verifica puntuale dell’avanzamento effettivo dei Lea e della fuoriuscita dal disavanzo finanziario. Nel frattempo sono stati depotenziati, e in alcuni casi chiusi, gli ospedali periferici che un grosso contributo avrebbero potuto fornire in questi mesi duri di pandemia, in termini di continuità assistenziale sul territorio e di presidi per la salute pubblica. Ora - con l'approvazione del decreto Calabria 2 da parte del Consiglio dei ministri – speriamo di trovarci davanti a un nuovo inizio, con alcuni importanti correttivi. Primo: attraverso la struttura del commissario viene definita una catena del comando chiara, anche per ciò che concerne gestione e responsabilità dell'emergenza Covid. Secondo: per la prima volta lo Stato e non solo i cittadini calabresi, che da 11 anni pagano le aliquote fiscali più alte d'Italia, si fa carico di finanziare il debito pregresso. Terzo: è previsto un termine perentorio entro cui i nuovi commissari delle aziende devono assumersi la responsabilità di approvare i bilanci e gli atti aziendali (60 giorni), pena la decadenza dal loro incarico. Il tempo non è più una variabile neutra: ora bisogna solo agire in fretta".
(Ultimo aggiornamento alle 14.01)