Stalettì, sequestrato “ecomostro diffuso” a Caminìa
Alle prime luci dell’alba di questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro hanno posto i sigilli a 71 villette abusive in località Panaja a Caminìa, la rinomata località turistica nel comune di Stalettì.
Le abitazioni, costruite abusivamente lungo la spiaggia e a ridosso della linea ferroviaria, sono da tempo soggette a provvedimenti di sgombero, e gli stessi abitanti hanno subito negli anni diverse condanne che, almeno in teoria, li avrebbero dovuti allontanare dalle case.
La vicenda era finita addirittura al Tar, vista la pretesa dei proprietari di legittimare le costruzioni in base ad una presunta delibera del 1964, che tuttavia è stata annullata proprio dal tribunale amministrativo in quanto il Comune avrebbe disposto “una superficie che non gli appartiene”, rigettando il ricorso.
Sia nel 2006 che nel 2016 è stata accertata la proprietà demaniale del terreno, sul quale, oltre alle abitazioni, è stato costruito anche un ampio parcheggio e ben nove bungalow da adibire a bar e ritrovi. Il tutto, abusivamente e sulla spiaggia.
L’operazione è stata guidata dal colonnello dei Carabinieri, Giuseppe Carubia, dal comandante della Procura di Caranzaro, maggiore Gerardo Lardieri, e coadiuvata dal tenente della Guardia Costiera di Soverato, Augusto Cipollone. Il provvedimento è stato varato dal Gip Filippo Aragona su richiesta del sostituto procuratore Graziella Viscomi, a seguito delle indagini realizzate direttamente dal procuratore Nicola Gratteri.
Complessivamente, sono 67 gli indagati ritenuti tutti responsabili di reati di impedimento dell’uso pubblico di spazio demaniale ed invasione di terreni pubblici.
Gli edifici interessati dal provvedimento, dopo il sequestro, verranno affidati in custodia all’Ufficio Demaniale competente e dovranno essere sgomberate dai rispettivi proprietari entro 90 giorni.