‘Ndrangheta: operazione “Redux-Caposaldo” a Milano. I DETTAGLI
'Ndrangheta: riunioni boss in ospedali Galeazzi e Niguarda Milano Si riunivano negli uffici amministrativi di due funzionari definiti dagli investigatori "di alto livello" negli ospedali 'Niguarda' e 'Galeazzi', i boss Giuseppe Flachi, Paolo Martino e altre persone coinvolte nell'inchiesta sulla 'ndrangheta che ha portato a 35 arresti disposti dal gip di Milano, Giuseppe Gennari. A quanto si e' appreso, i due funzionari non sono stati iscritti nel registro degli indagati. "Questo e' un fatto che ci deve allarmare - ha commentato il procuratore aggiunto Ilda Boccassini -. Io non ero in quella stanza e non so cosa si siano detti, ma e' evidente che questi incontri sono avvenuti in un periodo topico dell'indagine in cui gli indagati stavano molto attenti a dove si incontravano e non lo facevano mai in strada". Pepe' Flachi e Paolo Martino tenevano i loro vertici nell'ufficio messo a disposizione da due funzionari amministrativi del Galeazzi e del Niguarda, approfittando del fatto che Flachi era in cura in quegli ospedali. Prima dei vertici Davide Flachi, figlio del boss, era incaricato di bonificare gli uffici dalla presenza di microspie.
'Ndrangheta: boss Davide Flachi a cocktail elettorali. Il boss Davide Flachi, figlio di Giuseppe, partecipava a cocktail elettorali organizzati da ujn esponente del Pdl in occasione delle elezioni amministrative. Non ci sono prove di promesse di appoggi a candidati e nessun politico e' indagato per voto di scambio. La circostanza emerge dall'indagine sulla 'ndrangheta che ha portato all'emissione di 35 ordinanze di custodia cautelare. L'uomo politico è figlio di uno storico esponente della destra milanese, cofondatore del Pdl. Gli investigatori non hanno raccolto prove di appoggi ai candidati e nessun politico risulta indagato per voto di scambio. "Emerge tuttavia - ha detto la Boccassini - un tentativo di contatto con il mondo politico e in particolare, per la competizione elettorale del 2008 da parte di Davide Flachi con persone che si riteneva potessero partecipare alle amministrative". Il magistrato ha sottolineato che "questo non significa che le persone 'appoggiate' sapessero di ricevere voti da parte della famiglia Flachi, ma al giorno d'oggi basta smanettare su internet per sapere che Davide Flachi e' stato condannato per omicidio. Internet oggi consente di verificare se una persona ha avuto l'onore delle cronache".
'Ndrangheta: chiesto pizzo anche a 'paninari' Milano La 'ndrangheta aveva 'messo le mani' anche sui venditori ambulanti di Milano che si trovano, per esempio, fuori dallo stadio San Siro in occasione delle partite o nei pressi delle discoteche. E' quanto emerge dall'ordinanza con la quale il gip Giuseppe Gennari ha disposto l'arresto nei confronti di 35 presunti affiliati alla 'ndrangheta. Obiettivo dell'organizzazione criminale erano anche gli uomini della sicurezza di alcuni locali della movida meneghina. La 'ndrangheta voleva imporre i propri buttafuori e minacciava che se questi non fossero stati accettati, alcuni 'picchiatori' avrebbero posto problemi all'interno dei locali. Le forze dell'ordine, su disposizione della magistratura, hanno fatto chiudere la discoteca 'De Sade' e un night per spogliarellisti vicino alla stazione centrale. Coinvolti nell'indagine 7-8 locali, tra cui anche 'L'officina della birra' di Bresso che, nel frattempo, ha cambiato gestione.
'Ndrangheta: controllo criminale anche su Tnt in Lombardia Non solo la security dei locali notturni di Milano e il pizzo ai chioschi dei panini, ma anche la distribuzione dei pacchi e della posta sarebbero stati sotto il controllo della 'ndrangheta a Milano. Emerge dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giuseppe Gennari eseguita oggi nei confronti di 35 persone che avevano come punti di riferimento i tre boss Pepe' Flachi, Paolo Martino e Giuseppe Romeo. L'operazione e' coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, insieme ai pm Alessandra Dolci, Paolo Storari e Galileo Proietto. Secondo l'accusa, la 'ndrangheta gestiva anche i servizi di distribuzione per la Lombardia della multinazionale Tnt, società che si occupa anche della consegna di pacchi e posta. Secondo il provvedimento del giudice, la Tnt aveva dato in subappalto a consorzi e cooperative di trasporto (con proprietà dei camion) i servizi di recapito di plichi. Ed e' proprio di questi servizi che la 'ndrangheta avrebbe assunto il controllo, secondo l'inchiesta della Dda, da almeno due anni. Anche se da alcune intercettazioni tra Pepe' Flachi con il figlio emerge che la criminalità organizzata ha infiltrazioni da almeno un ventennio nella società di spedizione e consegne pacchi in Lombardia. "Non ci sono dirigenti della Tnt indagati", ha detto il procuratore aggiunto Ilda Boccassini durante la conferenza stampa, sottolineando come nei confronti della società, che ha sede legale sia in Olanda che in Italia, vi sia stata una vera e propria "aggressione".
'Ndrangheta: a boss Martino info su indagine da sorella suora Al boss Paolo Martino giungevano informazioni sull'inchiesta direttamente dalla sorella suora. Lo scrive il gip di Milano, Giuseppe Gennari, nell'ordinanza con cui ha disposto l'arresto di 35 presunti affiliati alla 'ndrangheta. Martino si sarebbe rivolto alla sorella, religiosa appartenente all'ordine Paolino e vicedirettore sanitario dell'ospedale 'Regina Apostolorum' di Albano Laziale (Roma) "al fine di sfruttare le proprie conoscenze per acquisire informazioni riguardanti eventuali procedimenti penali in corso nei confronti del fratello". Nell'ordinanza vengono riportate anche intercettazioni telefoniche tra i due. In una di queste, la donna - scrive il gip - "mette in guardia il fratello riguardo la possibilità che siano in corso attività di indagine sul proprio conto".
Ultimo aggiornamento h13:30