Agricoltura, gli europarlamentari del M5S: “Basta scippi ai fondi del Sud Italia”
“L’obiettivo cardine dei fondi europei è quello di sostenere e aiutare i territori economicamente più svantaggiati e non sottrarre risorse a vantaggio di Regioni che, storicamente, hanno standard soddisfacenti di produzione e commercializzazione”. Lo scrivono in un comunicato congiunto gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle eletti nella circoscrizione Sud, ossia Laura Ferrara, Isabella Adinolfi, Mario Furore, Chiara Gemma e Dino Giarrusso.
Motivo dello scontro è la proposta di “rimodulazione” avanzata dall’Emilia Romagna, che penalizzerebbe, secondo gli eurodeputati, le regioni meridionali con un vero e proprio “scippo” al fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr). “ Il criterio, proposto a Bruxelles dalla Regione Emilia Romagna, della Produzione Lorda Vendibile (Plv) non va inserito tra i parametri da prendere in considerazione per il calcolo dell’indice di riparto delle risorse Feasr tra i Psr regionali nei due anni di transizione 2021 e 2022” affermano i pentastellati. “Sarebbe infatti discriminatorio in quanto questo criterio penalizzerebbe ancora di più chi opera in Regioni in condizioni di svantaggi strutturali ed economici come quelle del Sud Italia”.
Una rimodulazione che, secondo i firmatari, porterebbe ad una riduzione di “oltre cento milioni di euro in due anni”. “Alla luce di ciò – concludono – riteniamo necessario mantenere, nel biennio di transizione, i parametri vigenti già utilizzati nella corrente programmazione 2014/2020 e chiediamo alla Commissione se ritiene questa proposta coerente agli Obiettivi e alle Priorità dei Regolamenti Ue, in particolare con quelli che regolano la transizione della Pac”.