Processo “Rimpiazzo”, 15 condanne nei confronti del clan dei Piscopisani

Vibo Valentia Cronaca

Quindici condanne nel processo celebrato con rito abbreviato scaturito dall’inchiesta Rimpiazzo. Il gup del Tribunale di Catanzaro, Paola Ciriaco, ha infatti condannato 15 indagati nel procedimento contro il gruppo dei piscopisani.

Si tratta di Giovanni Battaglia (9 anni di reclusione); Nazzareno Felice (8 anni e 4 mesi), Nazzareno Fiorillo (11 anni di carcere); Michele Fiorillo cl.’87 (3 anni); Rosario Fiorillo (19 anni e 4 mesi); Sacha Fortuna (17 anni e 4 mesi); Giovanni Giardina (6 anni e 26mila euro di multa); Francesco La Bella (8 anni e 8 mesi); Mario Loiacono (6 anni e 8 mesi).

E, ancora, di Luigi Maccarone (2 anni e 1.600 euro di multa); Saverio Merlo (4 anni e 8 mesi); Giuseppe Merlo (4 anni e 8 mesi); Raffaele Moscato – collaboratore di giustizia – (8 anni e 8 mesi col riconoscimento delle attenuanti per la collaborazione); Gaetano Rubino (6 anni e 4 mesi e 30mila euro di multa); Michele Suppa (2 anni).

È stata poi applicata la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici con tempistica variabile a quasi tutti gli imputati e la libertà vigilata per due anni a carico di Battaglia, Felice, Nazzareno e Rosario Fiorillo, Fortuna, La Bella, i due Merlo e Moscato e revocato il reddito di cittadinanza nei confronti degli stessi, con in più Michele Suppa.

Assoluzioni perché il fatto non sussiste per Marco Fiorillo e Nicola Finelli. Assoluzione per non aver commesso il fatto anche per altri sei indagati: Michele Fiorillo (cl.’86); Pasquale Fiorillo; Caterina Cutrullà,; Vincenzo D’Ascoli; Salvatore Vita; Cosmo Michele Mancuso.

Non luogo a procedere per diversi reati di cui erano accusati Giuseppe Merlo, Finelli e Loiacono per sopraggiunta prescrizione. Il gup ha poi disposto la confisca di beni a carico di Nazzareno Fiorillo (tre fabbricati a Ionadi) e di Fortuna (Due appartamenti a Monzuno, nel Bolognese e una Fiat 500).

Gli imputati rispondono a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento personale e rivelazione di segreti di ufficio.