“Sei vittima di sortilegi”: 15enne soggiogata da sedicente “maga” che finisce in carcere
Una “bolla” creata intorno ad una ragazzina di soli 15 anni con problemi mentali. Pressioni e lavaggi del cervello tanto da indurla a credere di essere vittima di un sortilegio.
È questo ciò di cui sono ritenute responsabili due donne, una delle quali appartenente alla comunità rom e residente a Scalea e l’altra di Montalto Uffugo, che sono state arrestate nel pomeriggio di ieri.
A far scattare le manette sono stati gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Cosenza che hanno eseguito una Ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa nella stessa giornata dal Gip presso il Tribunale di ordinario brutio, Manuela Gallo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo Mario Spagnuolo.
LA "LUNGA AZIONE SOGGIOGATRICE"
Una “lunga azione soggiogatrice” – secondo gli inquirenti - quella portata a termine dalla donna rom, attraverso la fattiva opera della complice, a danno della minore, sofferente di disturbi psichici.
Convita dalle due donne di essere vittima di malefici sortilegi e di mali terribili, la ragazzina sarebbe entrata in una “bolla” dalla quale avrebbe avuto via di uscita – a dire delle sue aguzzine – solo corrispondendo sistematicamente delle somme di denaro.
IL DISTACCO DALLA FAMIGLIA E I FURTI
Un’opera di circonvenzione che avrebbe portato la giovane ad allontanarsi dai suoi affetti più cari. La ragazza – secondo quanto appurato nel corso delle indagini – si era allontanata dalla propria famiglia d’origine, arrivando ad aggredire anche violentemente i genitori ogniqualvolta essi tentavano di riportarla o di tenerla in casa, pretendendo o asportando spesso il denaro da casa degli stessi, che sarebbero stati costretti a subire le minacce e le intimidazioni da parte delle due donne o la violenza fisica della ragazza, la quale poneva in essere anche diversi atti di autolesionismo. Le due donne non avrebbero desistito nemmeno difronte alla denuncia sporta dai genitori della minore.
LE INDAGINI
L’esperienza del magistrato titolare delle indagini e degli operatori della 3^ Sezione “Reati contro la persona, reati contro i minori e reati sessuali” della Squadra Mobile ha consentito agli investigatori di aiutare i genitori e le persone informate sui fatti, inducendole a raccontare la terribile situazione, accertando gli episodi anche con pedinamenti e alcune attività di intercettazione, facendo sì che si potesse intervenire con tempestività e determinazione nella vicenda, individuando e raccogliendo tutti gli elementi a carico delle due donne e che hanno poi consentito l’emissione in brevissimo tempo della misura cautelare.
Nel corso delle perquisizioni finali gli investigatori hanno rinvenuto in casa della donna rom un libro di magia, con cui la stessa si ritiene si sia aiutata per atterrire la minore e soggiogarla, oltre che numerose carte postepay ricaricabili su cui confluivano il denaro asportato ai genitori della minore.
Sono in corso ulteriori accertamenti da parte di magistratura e Polizia di Stato per verificare se vi siano altre vittime di questa azione di soggiogamento posta in essere dalle due donne tratte in arresto.