Operazione “Imponimento”: chiesti dalla Dda 147 rinvii a giudizio
I Pm della Dda di Catanzaro Antonio De Bernardo e Vincenzo Capomolla, impegnati a rappresentare l’accusa nell’udienza preliminare relativa all’operazione “Imponimento” (QUI), hanno concluso la loro requisitoria chiedendo al gup il rinvio a giudizio per 147 imputati.
L’operazione, che ha colpito il clan Anello di Filadelfia ed altre consorterie del Vibonese, aveva visto in tutto coinvolte 158 persone, delle quali ben 74 sono state arrestate tra il resto d’Italia e la Svizzera (QUI).
Sotto la lente degli inquirenti erano finiti i diversi “business”, tanto in Italia quanto all’estero, dei presunti esponenti di un’organizzazione criminale che fa capo alla cosca Anello-Fruci, radicata nella zona di Filadelfia ma che opera nel territorio che collega Lamezia Terme alla provincia di Vibo Valentia, e si ritiene controlli i comuni ricadenti in quest’area, e che si è espansa anche in Europa.
Diversi i reati contestati tra i quali quello di associazione mafiosa e di associazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti, ma anche il riciclaggio, l’intestazione fittizia di beni, la corruzione: tutti aggravati dalle modalità mafiose.
Fra gli indagati per i quali è stato chiesto il processo anche Francescantonio Stillitani, ex assessore regionale, e il fratello Emanuele Stillitani, imprenditori accusati di collusione con il clan Anello.
Chiesto il rinvio a giudizio pure per Francescantonio Tedesco, ex consigliere comunale di Vibo. Per quest’ultimo, come per l’ex assessore del Comune di Polia Giovanni Anello, e per l’imprenditore Daniele Prestanicola, anche l’accusa di aver “contribuito a formare la strategia del sodalizio in ambito politico, promuovendo il sostegno della cosca alle elezioni politiche nazionali del 2018 per Mangialavori Giuseppe, poi eletto al Senato della Repubblica”.