Inchiesta “Imponimento”: chiesto rinvio a giudizio per 147 indagati
Rinvio a giudizio per 147 indagati. È questa la richiesta avanzata dalla Procura di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta “Imponimento” che aveva visto in tutto coinvolte 158 persone.
Di questi sono state ben 74 le persone arrestate tra l’Italia e la Svizzera nell’imponente operazione internazionale scattata a luglio dello scorso anno (QUI) sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro e dall’Autorità giudiziaria elvetica.
Sotto la lente degli inquirenti erano finiti i diversi “business”, tanto in Italia quanto all’estero, dei presunti esponenti di un’organizzazione criminale che fa capo alla cosca Anello-Fruci, radicata nella zona di Filadelfia ma che opera nel territorio che collega Lamezia Terme alla provincia di Vibo Valentia, e si ritiene controlli i comuni ricadenti in quest’area, e che si è espansa anche in Europa.
Tra i diversi indagati spuntano anche i nomi di Francescantonio Stillitani e del fratello Emanuele, imprenditore a Pizzo Calabro nel settore dei villaggi turistici sulla costa vibonese ed ex assessore regionale dell’esecutivo Scopelliti, nonché di Vincenzo Renda, già coinvolto nella maxi inchiesta Rinascita Scott, oltre che Maria Alfonsina Stuppia, ex dirigente del Comune di Pizzo.
Diversi i reati contestati tra i quali quello di associazione mafiosa e di associazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti, ma anche il riciclaggio, l’intestazione fittizia di beni, la corruzione: tutti aggravati dalle modalità mafiose.
L’udienza preliminare si terrà adesso il 14 aprile, davanti al Gup di Catanzaro, nell’aula bunker di Lamezia Terme.