Strage di Quargnento, le motivazioni della sentenza: se avvisati i vigili non sarebbero morti
“Se debitamente avvisati del gravissimo pericolo che incombeva su di loro, i vigili del fuoco rimasti uccisi la notte del 5 novembre del 2019 (QUI) non si sarebbero affatto avvicinati all’edificio B ed avrebbero, al contrario, adottato tutte le cautele connesse alla nuova informazione ed operato per mettere in sicurezza l’intera area, con ciò evitando di rimanere coinvolti in prima persona nell’evento esplosivo che in effetti li uccise”.
È quanto messo nero su bianco nella motivazione della sentenza sulla tristemente nota strage di Quargnento (QUI), dove trovarono la morte tre Vigili del Fuoco tra cui il reggino Antonio Candido.
La Corte d’Assise di Alessandria ha riconosciuto dunque la “condotta di tipo omissivo” dei presunti colpevoli, Gianni Vincenti ed Antonella Patrucco, che avrebbero inscenato l’incendio e fatto esplodere una cascina con 5 bombole di gas, per riscuotere il premio assicurativo.
Non avrebbero dunque informato per tempo i Vigili intervenuti, parlando di un mero incendio. Tale condizione avrebbe quindi pregiudicato l’intervento, che si è svolto secondo modalità “del tutto conformi al regolamento”, causando la morte dei soccorritori.
Per questo motivo, i due sono stati condannati a 30 anni di reclusione per omicidio volontario.