“Sistema Catanzaro”, interdizione per il giudice Valea
Interdizione per un anno dalle funzioni di giudice per Giuseppe Valea. Il magistrato è accusato di falso ideologico.
Questa mattina i carabinieri del Ros di Salerno, con i colleghi di Catanzaro, hanno effettuato una serie di perquisizioni negli uffici del Tribunale del capoluogo calabrese dove hanno posto sotto sequestro diversi documenti che servono per vagliare la posizione di Valea.
Il magistrato è stato trasferito dal Csm al Tribunale di Milano. Il provvedimento arriva dopo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Andrea Mantella e dell’avvocato Francesco Saraco, anche lui coinvolto nell’inchiesta “Genesi” e condannato in abbreviato a un anno e 8 mesi.
Secondo quanto si apprende, Valea si sarebbe “autoassegnato” alcuni fascicoli depositando le decisioni senza condividere il lavoro con i colleghi del collegio del Riesame.
E sotto la lente degli investigatori ci sono i provvedimenti dell’inchiesta “Genesi” che la procura di Salerno sta conducendo da oltre due anni sul cosiddetto “sistema Catanzaro”, un sistema che per i giudici sarebbe fatto da presunti rapporti illeciti volti per “sistemare” le sentenze.
Sempre in questa indagine Marco Petrini è stato condannato in primo grado con rito abbreviato, a 4 anni e 4 mesi. (LEGGI)
Nell’ambito di questa inchiesta il giudice, ora sospeso, della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini, è stato condannato in primo grado.