Covid, dal 6 agosto green pass obbligatorio per ristoranti e palestre
Green pass obbligatorio dal 6 agosto e proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre. Sono le misure approvate nel corso del Consiglio dei ministri che si è riunito nel pomeriggio per varare le nuove misure per contrastare l’avanzata del Sars-CoV-2 e la variante delta.
Così i ministri hanno approvato il provvedimento con il quale si rende obbligatorio il green pass con almeno due dosi di vaccino, o tampone negativo o il certificato di avvenuta guarigione. Il pass servirà per entrare nei ristoranti al chiuso dove è prevista la consumazione al tavolo, per assistere agli spettacoli al cinema e a teatro, per partecipare a eventi e competizioni sportive, per entrare nelle piscine, nelle palestre, ma anche per prendere parte a fiere, sagre, convegni, parchi divertimento, sale gioco, concorsi.
Tuttavia non sarà necessario mostrare il green pass nei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione. A controllare il green pass saranno i titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati. In caso di violazione la sanzione prevista va da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.
Cambiano anche i parametri per entrare nelle zone a rischio moderato. Il passaggio in “zona gialla” sarà infatti decretato dall’occupazione del 10% dei posti in terapia intensiva e del 15% in area medica. In arancione 20% terapia intensiva e 30 % area medica. Per la rossa 30% in terapia intensiva e 40% area medica.
Cambio di regole anche per la partecipazione a eventi in base alla zona di rischio. Sì, perché in zona bianca la capienza per gli spettacoli non potrà essere superiore al 50% all’aperto e al 25% al chiuso. Nel caso in cui gli spettacoli dovessero prevedere più spettatori, questi non potranno essere superiori a 5.000 all’aperto e 2.500 al chiuso In zona gialla il limite.
In zona gialla la capienza non dovrà essere superiore al 50% e il numero massimo di spettatori non potrà essere superiore a 2.500 per gli spettacoli all’aperto e a 1.000 per gli spettacoli in luoghi chiusi.
Per quanto riguarda gli eventi sportivi la capienza non dovrà essere superiore al 50% all’aperto e al 25% al chiuso. In zona gialla la capienza massima non dovrà superare il 25% e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso.
Giro di boa anche per i prezzi dei tamponi. Il Commissario straordinario per l’emergenza epidemiologica Covid-19, di concerto con il Ministro della salute, siglerà infatti un protocollo d’intesa con le farmacie e con le altre strutture sanitarie per assicurare prezzi calmierati di tamponi rapidi. Almeno fino al 30 settembre.
Il testo è stato poi illustrato in conferenza stampa dal premier Mario Draghi che ha invitato i cittadini a vaccinarsi. Così in risposta a una domanda di un giornalista sugli appelli no-vax di alcuni politici della maggioranza Draghi ha tagliato corto affermando che “gli appelli a non vaccinarsi sono inviti a morire, oppure a far morire: non ti vaccini, contagi, muori, o fai contagiare e fai morire. Senza vaccinazione si deve chiudere tutto, di nuovo”.
E sul green pass ha affermato che “non è un arbitrio, ma una condizione per tenere aperte le attività economiche”. La certificazione verde è per Draghi una misura che “dà serenità”, che permetterà agli italiani di vivere un'estate con meno ansie, di “divertirsi, andare a ristorante, partecipare a spettacoli all'aperto e al chiuso con la garanzia di ritrovarsi con persone che non sono contagiose”.
Ma Draghi ha posto l’accento sulla necessità di far tornare in presenza gli studenti. “Tutto quello che è necessario è fatto e sarà fatto. Per il resto aspettiamo di discutere una serie di norme sulla scuola e i trasporti pubblici e ci rivediamo con il ministro Bianchi e il ministro Giovannini”.
Ha poi spiegato che dal nuovo decreto legge Covid "sono rimaste fuori tre aree: scuola, trasporti, lavoro” e ha assicurato che “verranno affrontati molto rapidamente, dalla settimana prossima, credo".
Mentre le discoteche rimarranno chiuse ma il premier ha assicurato che saranno “previsti nuovi ristori”.