Inchiesta Golgota: chiuso il “cerchio” delle indagini, 56 gli indagati
Si chiude attorno a 56 persone il “cerchio” delle indagini scaturite dall’inchiesta “Golgota”.
Un duro colpo quello inferto lo scorso febbraio all’ala militare della cosca Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto dalla Polizia e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro che avevano fatto scattare 36 misure cautelari (QUI) nei confronti di altrettante persone a cui si contestano i reati di associazione mafiosa, estorsioni, porto e detenzione illegale di armi e munizioni oltre all’associazione finalizzata al traffico di droga.
Le indagini, svolte dagli uomini della Squadra Mobile di Crotone, in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo, si erano focalizzate sulla potente cosca degli Arena-Nicoscia di Isola di Capo Rizzuto e sulla famiglia dei Mannolo, appartenenti al “ceppo” cosiddetto dei “pecorari” e a loro volta attivi nell’area di San Leonardo di Cutro.
Oggi tra gli indagati figurano, con un ruolo ben definito, Salvatore Arena, Martino Tarasi, Antonio Sestito, Giovanni Greco e Giuseppe Timpa. Il primo di questi, niposte del boss strico Nicola Arena, è ritenuto dagli inquirenti promotore e organizzatore dell’organizzazione criminale.