“Colpo di coda” dell’operazione Golgota: immobili nella disponibilità della cosca Arena, scatta il sequestro

Crotone Cronaca

Sono passati pochi mesi dall’operazione Golgota (LEGGI), che ha portato all’arresto di 36 esponenti di spicco delle cosche degli Arena e Nicoscia di Isola Capo Rizzuto e dei Mannolo, detti del ceppo dei “pecorari”, appartenenti alle clan di San Leonardo di Cutro.

Soggetti accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, munizioni e traffico illecito di stupefacenti.

Pur essendo stata eseguita e conclusa l’operazione nel febbraio scorso, ecco un vero e proprio “colpo di coda” della Squadra Mobile di Crotone, che in prosieguo delle indagini ha posto sotto sequestro quattro immobili che si ritiene siano nella disponibilità della cosca Arena.

Gli edifici, tutti situati nel territorio di San Leonardo di Cutro, erano intestati ad un trentatreenne crotonese, T.M. le sue iniziali, già detenuto dopo la precedente operazione.

La tesi è che l’uomo fosse il “curatore” degli interessi degli Arena e dei Nicoscia, e che in qualità di nipote acquisito del capo cosca si sarebbe occupato direttamente degli affari della famiglia di un soggetto detenuto.

Il 33enne avrebbe così acquistato all’asta tutti e quattro gli immobili oggi sequestrati, facilitato dal fatto di non avere precedenti penali.

Inoltre, sempre quest’ultimo avrebbe corrisposto circa 3 mila euro al mese alla moglie della persona detenuta, provvedendo alle sue necessità, pagandole le spese processuali e curando i rapporti con i legali del marito, finanche facendole da autista.

Queste scoperte sono emerse nel corso delle approfondite indagini nei confronti del ceppo detto “Cicala” della cosca Arena, che si sono concretizzata col blitz del 30 aprile scorso, eseguito dalla Squadra Mobile di Crotone e dai loro colleghi di Verona.

In quell’occasione oltre al sequestro degli immobili sono state eseguite anche due distinte richieste di custodia cautelare in carcere ed ai domiciliari.

Le misure, emesse dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia localehanno colpito due coniugi originari di Cutro: una 46enne, G.P., ed un 53enne, C.S., quest’ultimo già in carcere, ed entrambi indagati per le ipotesi di reato di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori e ricettazione in concorso.