Crotone. Sorelline abusate e violentate, zio condannato a 18 anni reclusione
Condannato per violenza sessuale - reato aggravato dal fatto che sia avvenuto ai danni di un minore di quattordici anni e anche con “violenza grave”, a causa della quale ne sono scaturiti dei pregiudizi per le vittime - è oggi finito in carcere un 40enne di Crotone.
A carico dell’uomo, ieri, martedì 27 luglio, la sezione Penale del Tribunale del capoluogo pitagorico, in composizione collegiale, ha emesso infatti il dispositivo di sentenza.
Il 40enne è stato dunque condannato a diciotto anni di reclusione, oltre che al pagamento delle spese processuali, venendo anche interdetto in perpetuo dai pubblici Uffici, da qualsiasi ufficio attinente la tutela, la curatela e l’amministrazione di sostegno, così come da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado o struttura pubblica o privata frequentata da minori.
All’uomo è stata poi applicata la misura di sicurezza personale, per la durata di un anno dopo l’esecuzione della pena, col divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati abitualmente da minorenni.
Alla sentenza si arriva dopo una indagine condotta dalla Squadra Mobile pitagorica, scattata dalla denuncia-querela presentata nel settembre 2019 da parte di una ragazza allora 18enne e che sostenne di esser stata vittima di abusi e violenze sessuali da quando aveva nove anni e durati finché di anni ne ebbe 16.
La giovane indicò agli investigatori come responsabile lo zio acquisito. Sin da allora nel corso della denuncia e delle informazioni acquisite emerse che a subire le violenze dallo stesso uomo fosse stata anche la sorella allora 13enne della vittima.
Gli uomini della mobile riscontrarono i racconti della ragazza attivando anche delle intercettazioni e ascoltando chiunque potesse contribuire a fornire dettagli sulla vicenda.
Gli accertamenti fecero emergere un quadro indiziario grave a carico del 40enne, che portò il pubblico ministero a chiedere al Gip l’adozione di una misura cautelare, che fu emessa nell’agosto dell’anno scorso quando l’uomo venne portato nella casa circondariale di Crotone (QUI).