Conoscere e comunicare il territorio, nuova sfida di #IoResto
Conoscere e comunicare un territorio: la nuova sfida di #IoResto per uno sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo. Ultima decade di luglio, altro lancio dell’associazione #IoResto che si è recata con la sua “Scuola per restare” nel borgo di Mesoraca, guidata lungo il cammino dall’esperto “cicerone” Guido Bianco, “paeseggiando” alla scoperta delle bellezze naturali e del centro storico a picco sul fiume Vergari, meta turistico-ambientale dove si possono ammirare, tra percorsi naturalistici incontaminati, cascate e conche dalle freschissime acque cristalline, vere e proprie piscine naturali nelle quali è possibile immergersi.
Città fondata dagli Enotri, popolata da greci e romani, con un ruolo importantissimo nella storia locale e nazionale, che diede i natali a Papa Zosimo I (Papa dal 417 al 418) , ricca di storia e di opere d'arte, le più importanti conservate nel Santuario dell’Ecce Homo istituito dai monaci basiliani nel 370 d.C. circondato da boschi di querce e castagni, con all'interno - degne di nota - la statua marmorea cinquecentesca della Madonna delle Grazie (opera di Antonello Gagini) e nella cappella ottagonale barocca la famosa statua dell'Ecce Homo (scultura in legno a mezza figura realizzata da Frate Umile da Petralia).
Anche questa volta il nostro territorio ci ha sorpreso perché, anche se ci abitiamo, lo conosciamo davvero poco. I paesi gridano alla conoscenza dei loro territori, alla riconoscenza del capitale materiale e immateriale, delle risorse e delle competenze visibili, ma anche di quelle nascoste, pronti a scoprirle, raccontarle e valorizzarle con la nostra “Scuola per Restare”, inclusiva ed accessibile a chiunque abbia voglia di parteciparvi. I paesi chiedono di essere abitati poeticamente e civicamente; i paesi chiedono di essere riabitati anche da chi vi risiede. Nei paesi ci sono persone che stanno, persone che restano o che ritornano, le prime ed irrinunciabili risorse da cui ripartire.
I paesi invocano l’ascolto, perché sono le persone gli attori dello sviluppo locale ed è la loro presenza che dà senso al territorio, perché ne sono l’unica vera testimonianza e risorsa. L’innovazione della “Scuola per Restare” è nello sguardo, nell’attenzione alle persone, alle relazioni, al patrimonio culturale umano e, dunque, ai legami fiduciari, ai ponti, alle tradizioni, alle storie ed alle reti che possono attivarsi ed essere fattori strategici, tra tradizione e innovazione, per esercitare ed innaffiare l’immaginazione di futuri possibili, dove la prima regola sta proprio nella contro-narrazione che deve partire dal rispettare i paesi che incontriamo, dal solo camminarli senza calpestarli.