Incendi Aspromonte, esposto di Saccomanno: “catastrofe che non può restare impunita”
“Presentata una specifica denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria ed a quella della Corte dei conti di Catanzaro per lo svolgimento di adeguate indagini per accertare le possibili responsabilità in relazione agli innumerevoli roghi che hanno distrutto parte dei boschi dell’Aspromonte.” È quanto fa sapere in una nota il Commissario regionale Lega, Giacomo Francesco Saccomanno, che aggiunge: “Pur in presenza di un’azione decisa da parte della regione e di una difficile eredità, vi sono delle situazioni che meritano, certamente, degli approfondimenti”.
“Il disastro avvenuto in Aspromonte -si legge nella denuncia - è tale che non può, assolutamente, passare inosservato e deve, invece, interessare tutti gli Organi dello Stato per comprendere le ragioni della distruzione di un patrimonio millenario, riconosciuto anche dall’Unesco, che è andato in fumo in pochi giorni.”
Sulla vicenda, per Saccomanno “vi sono diversi aspetti da indagare. In particolare, lo stato della programmazione, della prevenzione e l’adeguatezza degli interventi, tenendo ben presente quanto effettuato negli anni precedenti e la sufficienza del sistema di pronta segnalazione”.
“Si tratta di interrogativi che devono essere necessariamente verificati - afferma ancora il Commissario regionale Lega - in quanto da questi potrebbero anche emergere delle gravi responsabilità che hanno portato alla distruzione di un bene comune di altissimo valore ambientale-sociale-storico. È vero che vi è stato un attacco concentrico da parte di tanti criminali, ma è anche vero che forse le misure assunte non sono state all’altezza”.
Lo stesso Saccomanno si domanda in riferimento alla possibile partecipazione della ‘ndrangheta: “Perché? Quale interesse può avere la criminalità organizzata a distruggere vaste aree del patrimonio boschivo? Acquisizione quasi gratuita delle aziende e dei terreni? Allontanare i media da altri argomenti? Mettere in ginocchio interi paesi per poi far valere il proprio peso in popolazioni disperate e messe in ginocchio economicamente e moralmente? Far saltare il sistema democratico dimostrando l’inefficienza dello Stato? Sono dimande - aggiunge- che devono avere delle risposte certe per comprendere veramente le ragioni di tale catastrofe. Non è credibile che i tantissimi rovi siano stati accesi in modo occasionale da qualche pazzo o folle. Così come non è credibile che trattasi di azioni di singoli. Dietro, sicuramente, vi è una regia occulta che ha un programma ben preciso!”
Il commissario regionale della Lega afferma ancora che “appare indispensabile, che su tali elementi e circostanze vi sia un’indagine veloce e approfondita, non potendo mandare nel dimenticatoio una situazione così grave, tenendo ben presente che negli altri parchi calabresi vi sono stati piccoli e normali incendi. Così come, è indispensabile stabilire se vi sono state mancanze, ritardi, omissioni o sottovalutazione delle questioni al fine di accertare se vi sono delle responsabilità da parte di coloro che avrebbero dovuto intervenire con celerità e adeguatezza. Nel frattempo, deve anche accertarsi se i possibili interventi di ripristino dei luoghi, indispensabili per evitare alluvioni, smottamenti, e allagamenti, siano da ritenersi adeguati alla gravità dei fatti ed alle condizioni dei territori.”
“Una serie di perplessità, interrogativi e dubbi che devono essere al più presto chiariti sia per accertare eventuali responsabilità e sia per sollecitare interventi immediati e adeguati, compresi gli indispensabili ristori per gli imprenditori che per le comunità e i territori”, conclude Saccomanno.