Caso Sacal: la deputata Barbuto presenta interrogazione alla Camera
Un’interrogazione sulla vicenda SACAL, sulla quale si sta scatenando una vera e propria bufera mediatica, è stata presentata alla Camera da Elisabetta Barbuto, deputata del Movimento 5 stelle e componente della Commissione Trasporti.
Con l’atto di sindacato ispettivo, condiviso da tutti i membri della deputazione M5S, si chiede al Ministro dei Trasporti e della Mobilità sostenibile, ma anche al Ministero dell’economia e delle Finanze nonché al Ministero del Sud, “quali iniziative di loro competenza intendano adottare in merito alle gravi irregolarità denunciate pubblicamente da ENAC sulle modalità con cui è stata condotta l’operazione di aumento di capitale che ha determinato la prevalenza della partecipazione privata su quella pubblica con le paventate prospettive di commissariamento o revoca della concessione, e soprattutto quali iniziative intendano adottare per garantire la continuità dell’attività volativa al fine di non penalizzare la nostra Regione afflitta da problemi di trasporto soprattutto nella zona jonica”.
“Vorrei ribadire - dichiara la deputata - la mia assoluta e totale convinzione in merito al fatto che alcuni servizi essenziali debbano necessariamente restare nell’alveo del pubblico perché ritengo che solo la gestione da parte dello Stato possa garantire a tutti i cittadini parità di condizioni nell’accesso ai medesimi servizi anche grazie alla funzione sociale che lo caratterizza e cui si ispira l’art. 3 della nostra Carta Costituzionale.
Ed invece, negli ultimi anni stiamo assistendo in maniera inesorabile, ad un vero e proprio abbandono da parte dello Stato di alcuni servizi che – prosegue la Barbuto - vengono consegnati ai privati. Dalla scuola alla sanità, dai rifiuti ai trasporti con una deriva decisa in favore di una fredda logica del profitto che finisce per penalizzare i più fragili. Intendiamoci. Nulla contro l’iniziativa imprenditoriale privata purché sia complementare e non integralmente sostitutiva dell’azione di uno Stato che sembra abdicare al proprio ruolo con la conseguenza di un grave vulnus per tutti i cittadini.
Nel caso di specie auspico che venga fatta piena luce su quanto denunciato dall’ENAC e che vengano accertate tutte le responsabilità di chi ha consentito una operazione del genere, condotta a quanto sembra, senza l’espletamento di tutte le operazioni di trasparenza necessarie. Responsabilità giuridiche, ma soprattutto responsabilità politiche degli enti locali e dei loro rappresentanti pro tempore che hanno lasciato nelle mani del privato una società a controllo pubblico. Ma soprattutto mi auguro che si possa porre rimedio a tale situazione perché non è difficile immaginare, ad esempio, quale potrebbero essere le scelte sui nostri aeroporti calabresi proprio adesso che, peraltro, è in corso di adozione il decreto ministeriale che ripartirà i fondi stanziati in favore delle società di gestione aeroportuale come ristoro per le perdite attribuibili alla emergenza Covid.
Commissariamento o revoca della concessione. Questo lo scenario prospettato dall’ENAC che ha interessato, oltre ai Ministeri competenti, anche l’ANAC. Nel frattempo – conclude la Deputata - non possiamo che registrare, con estrema amarezza, che questa volta, complice la “disattenzione” dei nostri politici locali l’operazione che già nel 2017 si era avviata, come ampiamente riportato dalla stampa dell’epoca, oggi appare completata e attendiamo ogni informazione utile dai Ministeri interrogati. Sarà mia cura comunicare, conclude la deputata, le risposte ai nostri quesiti”.