Dalla tendopoli alle piazze dello spaccio, nuovo blitz nel reggino: sette arresti

Reggio Calabria Cronaca

Tra la fine del 2019 ed il giugno dello scorso anno una precedente operazione, chiamata in codice “Marracash” (QUI) aveva già consentito di raccogliere dei gravi indizi su un’altra e collegata attività di spaccio di stupefacenti nel centro abitato di San Ferdinando e all’interno della locale tendopoli Ministeriale, che ospita centinaia di migranti, portando allora all’arresto di otto persone, tra cui sia italiani che extracomunitari.

E stamani i carabinieri hanno messo un altro “tassello” al blitz facendo scattare le manette per altre sette di persone - altrettanti cittadini di origine centrafricana - accusate a vario titolo di diversi episodi di cessione, offerta in vendita, contrattazione e trasporto di droga.

L’operazione s’inquadra in un’attenta attività di contrasto effettuata dall’Arma proprio contro lo spaccio, un fenomeno sempre più fiorente nei centri abitati di Rosarno e San Ferdinando e nella stessa tendopoli.

Attraverso intercettazioni, pedinamenti e riscontri - eseguiti con sequestri ed arresti in flagranza di quanti sono stati ritenuti essere deputati al trasporto della droga - gli investigatori hanno raccolte prove nei confronti di diversi cittadini stranieri, alcuni dei quali dimorano a Rosarno, altri fuori provincia ed uno fuori regione e arrestato infatti a Firenze.

DAL LOCALE AL NAZIONALE

In particolare, l’indagine, condotta dai carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, è partita nel 2020 ed ha portato ad ipotizzare l’esistenza di numerose cessioni di stupefacenti, prevalentemente marjuana ma anche cocaina, da parte dei soggetti centrafricani, originari del Mali, Guinea Bissau, Nigeria e Gambia, alcuni all’epoca domiciliati nella tendopoli di San Ferdinando.

L’ipotesi degli inquirenti è che gli stessi gestissero una ricca attività di detenzione e smercio di droga non solo a San Ferdinando e Rosarno; in alcuni casi, infatti, le indagini hanno portato ad ipotizzare che lo stupefacente (in alcuni casi anche sequestrato) fosse destinato ad acquirenti di altre zone d’Italia, tra le quali la Toscana.

I SEQUESTRI DI DROGA

Infatti durante l’indagine sono state arrestate in flagranza sei persone e due sono state denunciate in stato di libertà, mentre sono stati rinvenuti e sequestrati, nel complesso, circa poco più di otto chili e mezzo di marijuana; otto grammi di cocaina; 90 di sostanze da taglio; scovata poi una piantagione con 82 piante di marijuana e sequestrati 18.300 euro, ritenuti di provenienza illecita.

Nei confronti di alcuni degli indagati è stata anche ipotizzata la detenzione per la vendita, tra l’altro, di consistenti quantitativi di stupefacente: in almeno due occasioni si ritiene siano stati rispettivamente composti da 50 e 10 kg di marijuana, oltre a migliaia di dosi da vendere al dettaglio.

L’OPERAZIONE

L’OPERAZIONE è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, con la collaborazione, nella fase esecutiva, dei colleghi dei reparti specializzati del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, dello squadrone eliportato Cacciatori “Calabria” oltre che delle Compagnie di Empoli (nel fiorentino), Rende (nel cosentino) e Villa San Giovanni (nel reggino).

Le misure cautelari son state emesse dall’Ufficio del Giudice delle Indagini Preliminari di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale della stessa cittadina.