Morti per il crollo di un muro: condannati al risarcimento ditta e Comune di Crotone
A distanza di quasi quattro anni dal drammatico incidente sul posto di lavoro che costò la vita a tre operai (QUI), il Tribunale di Crotone ha condannato in sede civile la ditta esecutrice dei lavori, la Crotonscavi, ed il Comune di Crotone, ad un maxi-risarcimento da 600 mila euro complessivi, in favore dei fratelli di Petru Chiriac, giovane operaio di origini rumene rimasto ucciso dal crollo.
Assieme a lui trovarono la morte anche il cinquantunenne Giuseppe Greco ed il cinquantaseienne Mario De Meco, entrambi di Isola Capo Rizzuto.
Le indagini successive sulla tragedia avrebbero dimostrato delle gravissime violazioni delle norme antinfortunistiche, delle quali dovranno rispondere le tre figure apicali del'azienda, Gennaro Cosentino, sessantenne rappresentante legale dell’impresa; Massimo Villirillo, cinquantanovenne dirigente e procuratore della società; Giuseppe Spina, quarantaseienne capo cantiere preposto, assieme al progettista Sergio Dinale ed al dirigente dei lavori pubblici del Comune di Crotone Giuseppe Germinara.
Fino ad oggi, come riporta lo studio legale che ha seguito il caso della famiglia Petru, l'azienda avrebbe rifiutato ogni richiesta risarcitoria, motivo per il quale la famiglia si è spinta ad avviare apposita causa presso il Tribunale di Crotone.
Il giudice ordinario Antonio Albenzino ha però chiarito le dinamiche dell'accaduto ed evidenziato le presunte responsalità dell'azienda e del Comune, dando piena fondatezza alla domanda ed alla pretesa risarcitoria.
Oltre ai 600 mila euro che dovranno essere risarciti da parte dalla società ai quattro fratelli ed alla madre di Petru, il Comune pitagorico ed il progettista sono stati condannati a pagare ulteriori 61 mila euro per tutte le spese di lite. Atteso adesso l'avvio del processo in sede penale.