Omicidio Pino. Processo di primo grado: Guadagnuolo condannato a 18 anni
Diciotto anni di carcere: questa la decisione della Corte d’Assise di Catanzaro nel processo di primo grado che vede alla sbarra Giuseppe Guadagnuolo, 58enne venditore ambulante accusato dell’omicidio di Angelo Pino, ex agente della polizia penitenziaria in congedo ritrovato morto nella sua auto, a Sambiase, il 20 ottobre del 2019 (QUI).
Fu lo stesso imputato, all’epoca, a confessare di aver ammazzato Pino. Alla base del delitto vi sarebbe stata una relazione sentimentale tra la vittima e l’ex moglie del presunto assassino, Iolanda Vescio, anche lei imputata per la ricettazione e per la detenzione dell’arma utilizzata per l’omicidio, una Beretta Calibro 7.65, ma assolta “perché il fatto non costituisce reato”,
Dunque un raptus di gelosia (QUI) avrebbe indotto il 58enne a seguire i due e armato la mano omicidiaria. Quando Pino stava rincasando, intorno all’una di notte, Guadagnuolo lo avrebbe fatto fermare con l’auto sorpassandolo e sbarrandogli la strada per poi esplodergli tre colpi di pistola.
La vittima non morì però sul colpo così - secondo la ricostruzione degli inquirenti – il 58enne l’avrebbe colpita più volte in testa con la canna e il calcio dell’arma.
Il Pubblico ministero, Emanuele Costa, aveva chiesto l’ergastolo per l’imputato, ma gli sono state concesse le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti.