Omicidio Cuzzocrea: ammazzato per questioni familiari, arrestato il cugino

Reggio Calabria Cronaca

A quasi otto mesi di distanza c’è una volta nelle indagini sull’omicidio di Francesco Cuzzocrea, detto Nicola, ammazzato la sera del 20 ottobre del 2019 con diversi colpi d’arma da fuoco mentre stava manovrando il impianto di irrigazione in un terreno di sua proprietà (QUI).

Stamani, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno infatti eseguito un’ordinanza cautelare arrestando e portando in carcere il cugino della vittima, 53enne del posto, ritenendolo il responsabile dell’omicidio.

Come si ricorderà, Cuzzocrea venne ritrovato morto intorno alle 19:15 di quel giorno. Il suo corpo senza vita era riverso per terra all'interno dell'agrumeto del padre, nella frazione Rosario Valanidi, in località Candico, una zona agricola piuttosto isolata e disabitata che si trova nell'area a sud-est di Reggio Calabria, ed a qualche centinaio di metri di distanza dall'abitazione della stessa vittima.

Dopo la segnalazione dei familiari intervennero i Carabinieri che avviarono subito le indagini con l’apporto del personale qualificato della Sezione locale Investigazioni Scientifiche.

Gli esiti emersi fino ad oggi si basano sull’approfondita attività condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, avviata a partire dalla sera stressa del fatto di sangue.

Difatti, di fondamentale importanza si sono rivelati sia il sopralluogo iniziale sul luogo del crimine, ma anche le diverse dichiarazioni assunte da persone informate sui fatti e dallo stesso indagato.

Rilevanti ai fini delle indagini anche l'acquisizione e l'esame delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, le intercettazione telefoniche ed ambientali e gli accertamenti tecnici balistici eseguiti dagli esperti del RIS.

Fatta sintesi di tutte le informazioni acquisite, puntualmente e costantemente comparate, si è anche ipotizzato dei possibili moventi dell’omicidio.

Il tutto fa così ritenere agli investigatori di aver ricostruito le varie fasi del delitto e, quindi, di identificarne nel 53enne il presunto responsabile con una “qualificata probabilità”, viene sottolineato dai militari.

Il quadro indiziario, presentato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, ha permesso quindi di raccogliere un dettagliato scenario probatorio a carico dell’arrestato.

Quanto proprio alle cause dell’omicidio, l’ipotesi degli inquirenti è dunque che tra questi e la vittima vi fosse una vecchia ed aspra contrapposizione dovuta a ragioni personali, familiari ed economiche.

Contrati che “in una prospettiva di inconcepibile escalation”, sostengono i Carabinieri, avrebbe evidentemente portato il presunto assassino al gesto estremo e definitivo di uccidere il cugino.