Omicidio Cuzzocrea, confermati 30 anni di reclusione per il cugino: uccise per futili motivi
Il Tribunale di Reggio Calabria ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per Antonino Cuzzocrea, che "per motivi abietti e futili dovuti a banali dissidi familiari" avrebbe ucciso il cugino, Francesco Cuzzocrea noto come Nicolino nell'ottobre del 2019. Un fatto di sangue avvenuto in contrada Valanidi a Reggio Calabria, all'interno di un'area agricola adiacente alle rispettive abitazioni.
Secondo quanto ricostruito nel corso del processo, Antonino avrebbe attirato il cugino in una vera e propria trappola, lamentando un guasto all'impianto di irrigazione nei campi vicino le abitazioni. Proprio in quei terreni avrebbe atteso la vittima, uccisa con diversi colpi di arma da fuoco.
Quest'oggi la Corte d'Assise reggina avrebbe confermato i dissidi familiari, tra i due, definendoli "connessi all'acquisto di un fondo agricolo, alla gestione di un consorzio di irrigazione e alla ristrutturazione e assegnazione di loculi all'interno di una cappella funeraria di famiglia". Circostanze che hanno fatto confermare i futili motivi.
Al termine dell'udienza, per Antonino Cuzzocrea sono stati confermati 30 anni di reclusione. Condannata anche la madre, Antonia Foti, a 6 mesi per minacce rivolte al figlio della vittima nonchè nipote, e Giuseppe Siclari, che dovrà scontare 1 anno e 4 mesi per aver reso una falsa testimonianza nel tentativo di difendere gli imputati.