Crotone, caos maggioranza. Torromino: “Avremmo voluto dare una mano, non ce l’hanno permesso”

Crotone Politica
Sergio Torromino

Dare una mano all’amministrazione guidata dal sindaco Voce? Avremmo voluto farlo, non ce l’hanno permesso ma se potremo lo faremo: questo, in estrema sintesi, il senso della conferenza stampa di Sergio Torromino, Antonio Manica e Mario Megna. Conferenza convocata nel pomeriggio del 9 giugno nella sala giunta del comune, per fare chiarezza sulle trattative tra Forza Italia ed il sindaco Voce per l’eventuale allargamento dei numeri in Consiglio comunale.

Torromino, in particolare, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, sottolineando che nonostante gli attacchi subiti dai social e la contrarietà del suo partito, Forza Italia, a livello regionale, la scelta è stata fatta per senso di responsabilità. Ha detto che a Crotone manca la politica e che lui non è stato eletto con i voti della provincia crotonese ma che se oggi è parlamentare lo deve "a qualcuno che dall'alto ha voluto candidarmi".

A suo parere era prevedibilissimo che si arrivasse a questo punto, anche perché il consiglio era composto in grande maggioranza da persone alla loro prima esperienza politica ed amministrativa. Ha più volte sottolineato che l’arrivo di un commissario al Comune di Crotone sarebbe una iattura perché bloccherebbe l’iter dei fondi che stanno per arrivare a livello governativo e che la politica non è pronta per un’alternativa a Voce.

Ha detto, poi, che loro tre hanno colto i segnali di apertura e di aiuto mandati dal sindaco per far proseguire la consiliatura e si è detto stupito che le altre forze politiche non abbiano colto il momento difficile che vive la città. Mario Megna, poi, ha sottolineato che la contrarietà dei vertici regionali del partito si sarebbero potuti pure superare, ma le trattative si sono fermate con l’uscita della nota di contrarietà del gruppo Stanchi dei Soliti (LEGGI).

Dopo un primo incontro per acquisire la reciproca disponibilità, sarebbero dovuti seguirne altri per mettere in campo un programma comune, che comprendesse la bonifica, Antica Kroton ed i rapporti con l’Eni. Antonio Manica si è soffermato sui danni che un commissariamento potrebbe provocare all’ente, soprattutto per la fase di progettazione e di rendicontazione delle opere del Pnrr.

In particolare ha sottolineato l’esigenza che l’amministrazione riveda i suoi rapporti con l’Eni dicendosi disponibili poi a valutare, di volta in volta, i punti proposti dall’esecutivo in consiglio.