Accordo Voce-Forza Italia. PD Crotone: palesate criticità e ipocrisia di maggioranza e Cdx
“Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad un frettoloso quanto fallimentare tentativo di intesa tra quella che era la maggioranza del sindaco Voce e una parte (Forza Italia) di quello che era un embrione di centrodestra crotonese. Ora che il tentativo è fallito, entrambe le aspiranti parti contraenti si nascondono dietro un artificio lessicale, chiamando ‘interlocuzione’ quello che aspirava ad essere un vero e proprio accordo, finalizzato a tenere in piedi una maggioranza ormai inesistente, previo rimpasto”.
Entra a gamba tesa (e a dire il vero forse anche un po’ in ritardo) nella questione che ha tenuto banco negli ultimi giorni, ovvero la discussa “intesa” tra il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, e Forza Italia, per il tramite del parlamentare pitagorico Sergio Torromino (QUI), la segreteria provinciale del Partito Democratico secondo la quale la vicenda, dipanatasi nel corso della settimana, sarebbe arrivata ai cittadini per il tramite di “post contradditori, conferenze stampa devianti e comunicati lacunosi”, ovvero delle “bizzarre modalità di azione” che comunque, sempre secondo i Dem, avrebbero pur avuto un effetto positivo: “oltre ad una crisi amministrativa conclamata, questa vicenda ha palesato tutte le criticità e l'ipocrisia sulle quali evidentemente erano state costruite, a loro tempo, sia la coalizione vociana sia quella di centrodestra” sostengono infatti dal Pd.
“Entrambe le coalizioni - sbotta infatti la segretaria provinciale Annagiulia Caiazza - si sono evidentemente rivelate un bluff a danno degli elettori crotonesi. La maggioranza di questi, anche in parte di centrosinistra, nel 2020 aveva espresso un voto a favore del candidato Voce che si proponeva come rappresentante di un civismo democratico e progressista”.
“Dopo 20 mesi di confusione amministrativa, spesso motivata (non giustificata) dall’inesperienza politica, la città - continua la segretaria - rischia di trovarsi guidata da una nuova coalizione, che da civica è diventata partitica e che soprattutto raccoglie pezzi sparsi di centrodestra, sulla base di un mero calcolo algebrico, finalizzato esclusivamente a mantenere una maggioranza in consiglio comunale.