Lavoro e professioni: ecco quanto guadagna un personal trainer
Chi ha l’ambizione di diventare un personal trainer non può fare a meno di domandarsi quale sia lo stipendio medio di chi svolge questo lavoro. È utile sapere, inoltre, se ci sono differenze tra la retribuzione di un allenatore che lavora in palestra e uno che opera online. Vale la pena di precisare che questa figura non è stata ancora ben inquadrata dal punto di vista legale. Di certo i personal trainer possono essere dipendenti oppure, come avviene più spesso, operare in qualità di liberi professionisti.
Quanto guadagna un personal trainer?
Ma quanto guadagna un personal trainer, allora? La risposta non può essere univoca, dal momento che le variabili in gioco sono molteplici. Occorre valutare, per esempio, il livello di competenza e di esperienza maturate dal trainer, ma anche la zona geografica in cui si opera: è evidente che un personal trainer che lavora in centro a Milano può richiedere cifre più elevate rispetto a un allenatore che opera in un paese periferico della Calabria. Inoltre, ci sono differenze fra i dipendenti e i liberi professionisti che hanno la partita Iva, al di là del fatto che si tratti di regime ordinario o di regime forfettario agevolato.
Quanto tempo lavora un allenatore
È evidente che il guadagno dipende anche dalla quantità di tempo che si dedica all’attività che si svolge, e quindi al numero di clienti che possono essere seguiti. Ipotizzando di lavorare per 40 ore alla settimana, a tempo pieno, e tenendo presente che una lezione in media dura tra i 60 e i 90 minuti per cliente, si stima un massimo di 40 lezioni one to one alla settimana. Per altro si può seguire un cliente per più volte nel corso della stessa settimana, e di conseguenza il numero complessivo di clienti che possono essere seguiti cambia in base a quante lezioni vengono riservate a ognuno di essi. D’altra parte il guadagno non è condizionato in maniera significativa dal numero di clienti, dal momento che la tariffa riguarda l’impegno orario.
Il guadagno netto e il guadagno lordo
Il guadagno lordo è compreso tra i 25 e gli 80 euro all’ora, anche se ovviamente ci possono essere eccezioni con tariffe ancora più elevate. La stima è, quindi, fra i 1000 e i 3200 euro al mese. Ma per arrivare al guadagno netto partendo dalle entrate lorde è opportuno eliminare diverse spese: quelle per il commercialista, quelle per l’Inps e quelle per le imposte. E, ancora, l’affitto nel caso in cui non si operi in un locale di proprietà, l’acquisto di software e strumenti, il carburante per gli spostamenti da un cliente all’altro. Come è facile intuire, un allenamento a domicilio è più costoso rispetto a uno in palestra: nel primo caso si può arrivare a 60 euro all’ora.
Gli small group
Non è detto che un personal trainer segua sempre e solo un singolo cliente alla volta: ci possono essere anche i cosiddetti small group, cioè piccoli gruppi con un massimo di 5 clienti. Lo scopo è quello di richiedere al cliente una tariffa più bassa, ottenendo al tempo stesso un guadagno orario più elevato proprio perché moltiplicato per il numero di persone. Un’altra soluzione che merita di essere presa in considerazione è quella che prevede di proporre dei pacchetti, offrendo un prezzo scontato a chi paga in anticipo un certo numero di lezioni. Così, il cliente può essere fidelizzato, e ciò rappresenta un aspetto molto più importante di quel che si possa immaginare anche in questo settore.
I corsi per personal trainer di AIPT
Nella prospettiva di diventare personal trainer, è opportuno seguire dei corsi ad hoc che siano in grado di garantire una formazione dedicata. A questo proposito, ci si può rivolgere agli esperti di Accademia Italiana Personal Trainer, il cui staff di docenti comprende laureati in scienze motorie, nutrizionisti, fisioterapisti e molti altri esperti del settore. Prima del corso vero e proprio, si può seguire anche un corso base, che è propedeutico, mentre una volta ottenuto il diploma si ha l’opportunità di frequentare uno o più master dedicati ad argomenti specifici.