Corigliano-Rossano. Faro di Capo Trionto, approvata fattibilità: ospiterà un parco biomarino
La Giunta comunale di Corigliano Rossano ha approvato lo studio di fattibilità per il recupero, restauro straordinario, messa in sicurezza e valorizzazione del Faro di Capo Trionto: un progetto che prevede un investimento di oltre 200 mila euro, prima parte di un progetto di valorizzazione programmato con il MiBACT e avviato alcuni mesi fa.
La seconda parte sarà finanziata con i fondi intercettati dal progetto, risultato tra gli interventi a priorità alta nel programma Cis Calabria "Svelare Bellezza", di quasi due milioni di euro e prevede il recupero definitivo dell'intera area del faro e la realizzazione di un Parco Bio-Marino.
Il progetto di recupero e valorizzazione del Faro di Capo Trionto, nel comune di Corigliano-Rossano, da destinare a parco biomarino ed hub culturale, rientra in una strategia generale ad alto impatto nella sostenibilità ambientale. Il luogo riveste notevole interesse storico e culturale ed è riconosciuto come tale dal MIC.
L’area, per la quale è stato ottenuto il finanziamento per una cifra vicina ai due milioni di euro, è rientrato tra 110 interventi a priorità alta e all’interno potranno essere realizzate attività museali, ludico-creative oltre che di ricerca e studio per la salvaguardia della biodiversità del territorio, a partire dalla poseidonia oceanica che insiste proprio a partire da quella zona di litorale.
Il faro sarà utilizzato come punto di osservazione e di interesse ludico con varie e possibili declinazioni culturali. Diventerà un vero e proprio hub culturale con la possibilità anche di attrarre flussi turistici oltre a ricercatori e studiosi.
Una volta realizzato l’intervento, il bene sarà affidato in gestione ad una organizzazione o impresa scelta attraverso un bando ad evidenza pubblica.
L’intervento porterà migliorie sia dal punto di vista di qualità ambientale che di vivibilità. L’impatto ambientale sarà positivo e offrirà anche alla fauna endemica la possibilità di permanere in condizioni naturali.
Dal punto di vista sociale contribuirà alla riqualificazione di un’area attualmente degradata ed a favorire anche la fruizione di un tratto di costa, oggi non fruibile.
Le ricadute occupazionali saranno consistenti, sia in fase di realizzazione dell’intervento che in fase di messa in esercizio, atteso che tra addetti alla reception, custodi, ricercatori ed operatori culturali necessitano almeno dieci risorse umane da impiegare direttamente nella struttura, cui si aggiungono addetti alla manutenzione, alla sorveglianza, alle pulizie.
“Grazie alla delibera di giunta – afferma il sindaco Flavio Stasi - presto potranno iniziare i primi lavori di restauro, un percorso che ho voluto fortemente, che è iniziato con la nostra amministrazione e di cui sono molto orgoglioso”.