Omicidio Gigliotti, presunto assassino condannato a trent’anni
Dovrà scontare trent’anni di reclusione Marco Gallo, ritenuto il responsabile dell’assassinio e della distruzione del cadavere di Domenico Maria Gigliotti (QUI), imprenditore edile ammazzato il 25 gennaio del 2015 a Lamezia Terme e il cui corpo fu poi dato alle fiamme (QUI).
Questa la decisione assunta dal Tribunale della Città della Piana. Secondo l’accusa Gallo avrebbe ucciso la vittima per una crociera mai fatta e acquistata nell’agenzia di viaggi gestita dalla moglie di Gigliotti, a cui il presunto assassino aveva versato 1.100 euro.
Proprio questo incasso fraudolento dell’anticipo versato, oltre che la mancata restituzione della stessa somma, avrebbe provocato la reazione dell’imputato che, nell’ottobre dell’anno prima, era il 2014, avrebbe sparato dei alcuni colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione dei Gigliotti.
Ma sempre secondo le indagini, dirette dal pm Santo Melidona ed eseguite dalla Sezione investigativa del Commissariato di Lamezia Terme e dalla Squadra Mobile di Catanzaro, il movente del delitto sarebbe riconducibile anche a delle presunte avances sessuali di Gigliotti nei confronti della moglie di Gallo, da cui ne sarebbe nata una discussione col presunto killer al culmine della quale la vittima avrebbe pesantemente malmenato il 36enne, circostanza smentita da quest’ultimo nel corso dell’interrogatorio di garanzia (QUI).
A carico dell’imputato è stato deciso anche il risarcimento delle parti civili, Franco Pasquale e Rossella Gigliotti, difesi rispettivamente dagli avvocati Salvatore Cerra e Lucio Canzoniere.