Tentano un “cavallo di ritorno” ma vengono identificati: due arresti nel reggino
Due persone sono state arrestate e trasferite in carcere, nei giorni scorsi, a seguito di una tentata estorsione con l'oramai classico metodo del "cavallo di ritorno".
Sono così finiti in manette il trentaseienne Gianluca Guerino ed il trentaduenne Marcello Passalacqua, così come deciso dal gip su richiesta della Procura locale.
Il tutto nasce dalla segnalazione di un imprenditore reggino che nei mesi scorsi aveva denunciato il furto di un camion. Dopo il furto era stato avvicinato da alcuni soggetti che avrebbero chiesto una somma di denaro per restituire il mezzo: appunto il cosiddetto cavallo di ritorno, una pratica estortiva ancora molto diffusa in città.
L'imprenditore si sarebbe detto disponibile a trattare ma al contempo ha informato dell'accaduto le forze dell'ordine, che hanno così potuto monitorare gli incontri con i presunti coinvolti nel furto ed identificarli senza difficoltà.
Proprio la Polizia ha documentato gli incontri, nell'ambito di un più vasto monitoraggio che prosegue da anni e che indaga su alcuni gruppi criminali riconducili alla comunità nomade locale sospettati di esser detiti proprio a queste pratiche estorsive.
Nonostante le trattative procedessero senza problemi, l'imprenditore ha successivamente notato dei pesanti danneggiamenti al mezzo, arrivando al punto di rifiutarsi di pagare la somma pattuita.
Da quanto sostenuto dagli investigatori, da ciò ne sarebbero scaturite delle pesanti minacce da parte dei due indagati, al punto che si è deciso di far scattare subito le necessarie misure cautelari.