“Voci dal sottosuolo”, ritorna a Rende la rassegna di teatro in emersione
Dopo il successo della prima parte, la rassegna itinerante di teatro in emersione “Voci dal sottosuolo” è pronta per il suo secondo atto, con una serie di appuntamenti in programma allo SpA Arrow, lo Spazio autogestito in via Panagulis, a Rende (Cosenza).
Realizzata dal Kollettivo Kontrora insieme alla compagnia Teatro del Carro - Pino Michienzi, la rassegna aveva già avuto un primo atto tra fine ottobre e la prima metà di novembre, riscuotendo notevole successo e concentrandosi su tre spettacoli, produzioni originali calabresi, ciascuno con una figura femminile al centro: allo SpA Arrow c’erano stati “Contr_Ora” del Kollettivo Kontrora, “Dora in avanti” di Teatro Primo e “Teresa, un pranzo di famiglia” di Teatro del Carro.
Anche per questa nuova sessione, Voci dal sottosuolo punta alle produzioni originali regionali e lo fa con un altro terzetto di spettacoli: si comincia l’11 dicembre con “Re Pipuzzu fattu a manu. Melologo calabrese per tre finali” della compagnia Scena Verticale.
Lo spettacolo è liberamente tratto dalla fiaba Re Pepe raccolta da Letterio Di Francia e dalla riscrittura di Marcello D’Alessandro; in scena ci saranno Dario De Luca, che ne cura anche la regia, e Gianfranco De Franco, che si occuperà della sonorizzazione.
Il secondo appuntamento è per il 18 dicembre, con il secondo studio del collettivo ConIMieiOcchi e il suo “Cantando sulle ossa”. Il lavoro è tratto dalle fiabe contenute nel celebre “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estès, e nasce da un teatro “povero”, fatto da corpo/voce/immaginazione: suoni ancestrali di semplici strumenti, voci, rumori e intromissioni sonore creeranno il canto delle attrici.
Voci dal sottosuolo vol. 2 chiuderà i battenti l’8 gennaio con Angelo Aiello e il teatro dei burattini tradizionali de “Le avventure di Spazzolino”: utilizzando il linguaggio dei canovacci della commedia dell’arte, Aiello propone questo nuovo personaggio, Spazzolino, un eroe popolare dalla testa di legno che nasce nella periferia calabrese e incarna la gioia di vivere e la monelleria più genuina.