Reggio. “L’umanità dei luoghi”, storie di volontariato dall’Aspromonte al mare
Abitare un luogo con il proprio impegno a valorizzarlo e migliorarlo. Plasmarlo con la propria passione civile e il proprio entusiasmo, la propria visione di comunità, e disegnare questa comunità con altre persone incontrate durante il cammino.
Nasce per raccontare questo legame tra territori e persone e tra persone per il bene di un territorio, il progetto del Centro Servizi per il Volontariato dei Due Mari di Reggio Calabria intitolato proprio “L’umanità dei luoghi. Storie di volontariato dall’Aspromonte al mare”.
Un progetto avviato nel 2019 e che ha dovuto attraversare la pandemia prima di giungere a compimento. La sua presentazione in anteprima assoluta è in programma per domani, mercoledì 28 dicembre, alle 17:30, presso l’aula Ludovico Quaroni del dipartimento di Architettura e Territorio dell’Università Mediterranea.
Un racconto corale di 29 associazioni intrecciato da Med Media. Un viaggio per immagini e testimonianze tra i luoghi del territorio metropolitano Reggio Calabria. Da Gioia Tauro fino all’area dello Stretto, dalle aree urbane fino a quelle più periferiche.
Un percorso lungo il quale conoscere e scoprire le tante energie spese dal volontariato che anima concretamente i territori aiutandoli a crescere e a diventare comunità: così il racconto assume la veste di un mosaico di voci, volti, esperienze, testimonianze di dedizione e voglia di costruire, lì nei luoghi in cui tutto ogni giorno avviene.
“Con questo progetto proponiamo un nuovo paradigma secondo il quale i luoghi sono espressione delle persone che, abitandoli in modo attivo e propositivo, li trasformano. Ne è scaturito un osservatorio inedito che delinea interessanti geografie umane e sociali. Riteniamo questo lavoro un contributo alla conoscenza dei nostri luoghi attraverso chi li vive nel segno dell’azione condivisa e volontaria che innesca cambiamenti e trasformazioni durevoli”, ha sottolineato il presidente della Csv dei Due Mari di Reggio Calabria, Ignazio Giuseppe Bognoni.
“La costruzione di questo documentario ha rispecchiato l’ispirazione che ci ha mossi fin dal principio. Siamo partiti da un avviso al quale ogni associazione poteva scegliere di aderire. A causa della pandemia abbiamo perso qualcuno lungo la strada, ma lungo quella stessa strada abbiamo incontrato e raccolto anche nuove storie e le abbiamo incastonate nella narrazione originaria. Ogni volontario è stato incontrato nel luogo in cui vive e opera, durante il suo autentico agire dentro la comunità e per la comunità. Il risultato è che i luoghi assumono voce e umanità e le persone ricevono un nutrimento per l’ispirazione del loro agire quotidiano, gratuito e volontario: ciò, a nostro avviso, rende il documentario uno strumento versatile di promozione del volontariato che il nostro Centro intende diffondere in molteplici occasioni e contesti” ha poi spiegato il direttore del CSV, Giuseppe Pericone.
Ecco il cammino che il documentario compie dall’Aspromonte al mare: da Pietra Cappa con Accademia Kronos 1991, passando per Bova con Nati per leggere area grecanica e Bruzzano Antica con il circolo di Studi Storici Le Calabrie, fino a Brancaleone con il centro Recupero Tartarughe Marine, sul versante e ionico, e fino a Palmi con Prometeus e Aism associazione italiana sclerosi multipla, a Villa San Giovanni con Ail associazione italiana contro le leucemie, linfoma e mieloma sezioni di Reggio e Vibo Valentia e a Favazzina e Sant’Eufemia d’Aspromonte con Agape associazione di volontariato cristiano, sul versante dello Stretto.
Tappa anche a Campo Calabro con il Banco Alimentare della Calabria con sede a Reggio, a Castellace con Nasi rossi con il cuore e a Gerace con Club Unesco Re Italo.
Il viaggio prosegue fino a Polistena con Il Samaritano e con la Comunità Padre Luigi Monti e a Rizziconi con Soldal’è. Della città di Reggio Calabria raccontano Evelita, polisportiva L’Aquilone, Scuola Italiana in Piazza, Avis comunale, La Compagnia delle Stelle.
Prezioso il racconto delle periferie: a Condera con Fiadda, Famiglie per i diritti degli audiolesi, a Pellaro con Annunciamo la gioia e Ace Medicina Solidale, ad Arghillà con Cuore di maglia, Corredino Sospeso, Pandora Aps e associazione culturale Magnolia e ad Archi con il gruppo Archi è bello.
Un ringraziamento particolare alla Lega Navale di Reggio Calabria, che ha fatto testimonianza mettendo anche disposizione una barca a vela per le riprese finali, e all’Orchestra Giovanile dello Stretto diretta dal maestro Vincenzo Leotta, incontrata a Mosorrofa e che ha accompagnato con le sue note tutto il racconto corale dei luoghi.