Naufragio Cutro, trasferimento salme a Bologna: scoppia la protesta dei familiari
Non c'è pace dopo il naufragio di Steccato di Cutro (QUI), né per i familiari delle vittime né per i corpi dei defunti. Questa volta a far nascere una protesta spontanea è stata la decisione del Ministero degli Interni di trasferire le salme presso il cimitero musulmano di Bologna: decisione non condivisa dai parenti dei defunti, che dalla tarda mattinata di oggi hanno inscenato un sit-in davanti al Palamilone.
Parlano di decisione inattesa ed improvvisa, in contrasto con quanto dichiarato pochi giorni fa da Sergio Mattarella (LEGGI). I familiari chiedono il rimpatrio delle salme o il loro trasferimento presso i paesi di destinazione (principalmente Francia e Germania). Una circostanza che era già stata discussa, e per la quale il Comune di Crotone avrebbe già deliberato delle somme di denaro tramite il Fondo Migranti.
Questa mattina, invece, sarebbe arrivata una comunicazione direttamente dal Viminale, che prevede il trasferimento entro oggi dei corpi attualmente conservati nel palazzetto dello sport. Decisione che ha spiazzato le famiglie, che ora hanno bloccato la strada e dichiarano di voler proseguire la protesta ad oltranza.
Aggiornamento (13:36): tramite nota ufficiale il Viminale ha dichiarato che il trasferimento delle salme sarebbe un provvedimento temporaneo, al fine di garantire dignità a quei corpi che non possono essere lasciati all'interno di un palazzetto dello sport. Inoltre il ministero ha ribadito la disponibilità a farsi carico dei costi per il rimpatrio delle salme, circostanza per la quale non può essere definita una tempistica certa.